Inchiesta sul concerto di Bob Sinclar, i carabinieri in Comune

Inchiesta sul concerto di Bob Sinclar, i carabinieri in Comune
di Vittorio Buongiorno
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Venerdì 24 Novembre 2023, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 10:26

Le ore prima del concerto erano state in effetti frenetiche. All'ora di pranzo mancava ancora l'autorizzazione da parte del Comune, poi tutto era andato a posto e alle 22 passate Bob Sincalr era salito regolarmente sul palco allestito all'Hotel Fogliano mandando in delirio migliaia di persone assiepate sulla terrazza di Capo Portiere. Gli organizzatori erano riusciti a ottenere il via libera grazie ad una valutazione congiunta dell'impatto acustico dell'evento e il live più importante dell'estate era stato un successo.

Ora però si scopre che c'è una inchiesta della Procura della Repubblica che vuole capire come andarono realmente le cose. Per questo i carabinieri del Comando provinciale, su delega dei due magistrati titolari del fascicolo si sono presentati nei giorni scorsi in Comune. Come da prassi hanno chiesto udienza dalla segretaria comunale e chiesto di poter acuisire la documentazione relativa al concerto, dalla richiesta di autorizzazione, presentata nei tempi dallo staff dell'Hotel Fogliano e tutti gli atti successivi, fino all'ultima valutazione di impatto acustica rilasciata quel pomeriggio.
Per capire cosa accadde bisogna fare un passo indietro. Il concerto si è tenuto nell'albergo a Capoportiere che si trova per pochi metri all'interno del perimetro del Parco Nazionale e per questo motivo deve sottostare alle regole ferree che tutelano l'area protetta. In particolare quella sui rumori. Chiaramente su un concerto live del disc jokey famoso per sparare la musica a tutto volume aveva sollevato le perplessità del Parco Nazionale del Circeo. C'era anche un precedente, l'anno prima un identico concerto con Guè Pequegno era costato agli organizzatori una multa salata per il mancato rispetto dei limiti sonori. Stavolta però la situazione si era complicata. Gli uffici comunali nelle settimane precedenti avevano annunciato il loro diniego all'autorizzazione limitandosi però ad inviare un avviso di pre-diniego della richiesta di autorizzazione, avrebbero così potuto completare l'iter entro 60 giorni. Ma questo avrebbe voluto dire ben oltre la data del concerto. Per questo il prefetto Falco e il questore Gargiulo pretesero che la pratica venisse definita in tempi certi con una risposta definitiva: sì o no. Il sì arrivo in extremis, ma ora gli inquirenti vogliono capire se vi furono pressioni sugli uffici o se sia mancato qualche passaggio amministrativo.
 

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