Energia, morosi e sentenze: per bollette dell'acqua aumento dell'8,5%

Energia, morosi e sentenze: per bollette dell'acqua aumento dell'8,5%
di Andrea Apruzzese
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Sabato 26 Febbraio 2022, 08:34

 Le bollette dell'acqua aumenteranno dell'8,5% e non di più solo perché la legge prevede un tetto agli aumenti annuali. E' quanto emerso ieri durante la Conferenza dei sindaci dell'Egato 4 che per la prima volta si è svolta in streaming. «Inizia una nuova fase che sarà caratterizzata da trasparenza, partecipazione e responsabilizzazione non solo di tutti i sindaci nella gestione e nell'assunzione delle decisioni che riguardano il servizio idrico integrato - ha spiegato il presidente della Provincia Gerardo Stefanelli - ma con tutti i cittadini e le associazioni attraverso rinnovate modalità di informazione e comunicazione».
Stefanelli ha informato i sindaci sugli elementi che influiranno sulle tariffe per l'annualità 2022/2023. «Primo fra tutti - ha spiegato - l'aumento del costo dell'energia per un ammontare complessivo di circa 9 milioni di euro rispetto al 2019-2020 come conseguenza delle decisioni del Governo». Una voce di spesa che schizza dai 20 milioni del 2021 ai 38 di quest'anno che sarà solo il 5% dell'aumento perché quello è il tetto massimo ammissibile di quanto si può riconoscere in tariffa.


LA SENTENZA
«Un ulteriore fattore di aggravio - ha spiegato Stefanelli - è costituito dalla sentenza del Tribunale che chiude la controversia decennale tra Ato, Acqualatina e Consorzi di Bonifica per circa 12 milioni di euro da spalmare nelle annualità». La sentenza prevede non solo l'incremento del canone annuale riconosciuto ai consorzi che passa da 700 mila euro a 2 milioni, ma soprattutto i canoni pregressi per altri 12 milioni che andranno spalmati presumibilmente nei prossimi dieci anni. «C'è infine un debito da parte del gestore Acqualatina nei confronti dei Comuni che ammonta complessivamente a 2 milioni 850mila, di quasi 13 milioni nei confronti della Provincia e di 4 milioni 300mila nei confronti della Segreteria Tecnica Organizzativa. Anche per queste cifre ci dovrà essere un accordo tra il gestore e gli enti per spalmarle sulle prossime annualità».
LE CIFRE CHOC
E non è finita. «Esiste al 31 dicembre scorso, una morosità degli utenti complessiva di 157 milioni di euro di cui il 56% è concentrato nei comuni di Latina, Aprilia, Anzio e Nettuno. Il credito è attribuibile per il 47% a utenze domestiche, per il 19% ad utenze commerciali e per il 19% a utenze a uso domestico promiscuo e non residenziale. Il restante 15% è suddiviso tra uso pubblico, attività artigianali, attività Agricole» spiegano dall'Amministrazione provinciale. Una voragine. «I Comuni dovranno far capire ai propri concittadini che questi soldi vanno pagati. Dovranno sostenere il gestore nelle azioni per recuperarle». Anche perché altrimenti la società rischia il fallimento. E del crac risponderebbero in quota parte gli stessi comuni che sono soci della spa.
GLI INVESTIMENTI
Ma c'è anche una buona notizia. Il presidente Stefanelli ha illustrato gli investimenti che si intendono mettere in campo utilizzando i fondi previsti dal Pnrr che ammontano a circa 100 milioni di euro. «Le opere - ha spiegato - interessate agli interventi sono la sorgente di Mazzoccolo, il raddoppio delle Sardellane, la sorgente Vetere-Gaeta, la realizzazione di due serre a Aprilia e Minturno, due progetti per il recupero delle dispersioni idriche».
L'UFFICIO DI PRESIDENZA
Alla riunione erano presenti i rappresentanti di 29 Comuni su 33, pari al 68,42% della popolazione rappresentata che hanno eletto all'unanimità l'Ufficio di Presidenza del quale fanno parte, oltre alla Provincia di Latina e al Comune di Latina (di diritto) , i Comuni di Bassiano, Norma, Cisterna, Fondi, Formia, Terracina e Amaseno. «Vogliamo ricostruire il rapporto di fiducia nei confronti di Ato 4 - conclude Stefanelli - in maniera da riportare la parte pubblica al centro della gestione del sistema idrico integrato».
Vittorio Buongiorno
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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