Aumentano le tariffe dell'acqua, stretta sui morosi

Aumentano le tariffe dell'acqua, stretta sui morosi
di Andrea Apruzzese
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Domenica 27 Giugno 2021, 05:04 - Ultimo aggiornamento: 16:57

Un nuovo regolamento d'utenza, per affrontare in maniera più decisa la morosità. È quello che sta predisponendo la Segreteria tecnica operativa dell'Ato4, per limitare sempre più in futuro il riconoscimento di morosità al gestore Acqualatina, concedendogli azioni concrete da mettere in campo.

IL REGOLAMENTO
«Se non dimostrerà di averle eseguite, non sarà riconosciuta la morosità», ha spiegato il dirigente della Sto, Umberto Bernola, nel corso della conferenza dei sindaci di due giorni fa. Il tema è emerso in relazione ai costi che vanno in tariffa e a quel 13% di morosità, richiesto da Acqualatina e pari a 33 milioni di euro per il solo periodo 2020-2023, di fronte al quale la Sto ha detto no, riconoscendo solo un 7%. Ma come funzionerà? Il regolamento è tuttora in fase di preparazione, ma Bernola ha chiarito che intende riuscire ad approvarlo entro metà luglio, per renderlo operativo al più presto. Ma ha anche chiarito che viene condiviso con le associazioni di utenti e consumatori. Il regolamento porterà anche ad azioni fisiche, alcune già previste, normandole in dettaglio. Tra queste, il portare i contatori dell'acqua su strada, per rendere più facili i distacchi. A quel punto spetterà ad Acqualatina mettere in campo le azioni. «Ad oggi - ha proseguito Bernola - il gestore ha un unico mezzo per il recupero della morosità: inseguire i morosi con le azioni legali». Che però non sembrano molto efficaci.

I dati sono stati nuovamente descritti nel corso della conferenza di venerdì. La richiesta di 33 milioni di euro - non avallata dalla Sto - ha in sé molti fattori.

Intanto, la classifica: sul fatturato, l'unpaid ratio a 24 mesi (due anni dall'emissione della fattura) quindi dal 2017 al 31/12/2019 vede in testa il Comune di Monte San Biagio, con il 33,8% di insoluto, seguito da Bassiano, Aprilia, Spigno Saturnia, Priverno e via via gli altri; Latina è 18esima con l'11,6%; chiude Lenola con il 5,2%. Un livello di morosità che - dice Acqualatina nella sua relazione - «incide pesantemente sull'equilibrio economico- finanziario, con importanti riflessi sia nella assicurazione della continuità della gestione del servizio, che nelle capacità di realizzare gli investimenti programmati». Secondo il gestore, il credito è salito dai 60mila euro del 2003, accumulandosi e moltiplicandosi ogni anno, per arrivare alla strabiliante cifra di 143.678.000 euro, gran parte ormai scaduta.

LE CAUSE
La causa principale sono «le utenze morose con contatore non accessibile», mentre le azioni messe in campo sono il sollecito bonario e la messa in mora, accanto a rateizzazioni e la chiamata telefonica dei morosi (90 i milioni di euro di crediti affidati); nel triennio 2017-19 sono stati recuperati quasi 8 milioni di euro.
Per il presidente della Provincia e della conferenza dei sindaci, Carlo Medici, «è essenziale che non vada in tariffa quello che non si riesce a riscuotere: ci sono alcune utenze, non molte, che hanno morosità altissime: sono 680 utenze con bollette da 2mila euro, ed è un fenomeno che potremo contrastare con un regolamento condiviso, per portare a quote fisiologiche la morosità stessa».

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