«Istigò alla violenza» Genny 'a carogna arrestato a Napoli

«Istigò alla violenza» Genny 'a carogna arrestato a Napoli
3 Minuti di Lettura
Martedì 23 Settembre 2014, 05:55
L'INCHIESTA
ROMA Un «capobranco» che non riconosce le autorità e istiga alla violenza»: Genny 'a carogna, al secolo Gennaro De Tommaso, è stato arrestato ieri, a cinque mesi da quello spettacolo indecoroso che ha visto il capo della curva nord del San Paolo dettare i tempi della finale di coppa Italia Napoli-Fiorentina all'Olimpico. Ciro Esposito è già stato ferito quando Genny, con la maglietta che invoca la libertà per Antonino Speziale, il tifoso del Catania accusato della morte dell'ispettore Filippo Raciti, sale sulle transenne e pretende di parlare con il ”suo” capitano, Marek Hamsik, per decidere se l'incontro debba avere inizio. Istigazione alla violenza, resistenza a pubblico ufficiale, lancio di materiale pericoloso, invasione di campo, questi i reati contestati dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal pm Eugenio Albamonte che, già lo scorso luglio, avevano chiesto le misure cautelari. La mamma di Ciro reagisce «indignata»: «invece di arrestare quelli che hanno partecipato all'uccisione di mio figlio arrestano Gennaro, che invece avrebbe dovuto avere un premio per quello che ha fatto, evitando altri incidenti». A finire nei guai anche altri quattro ultrà del Napoli, Genny Filacchione, Salvatore Lo Presti e Massimiliano Mantice, tutti sottoposti all'obbligo di firma per aver sfilato lanciando bengala e cercando lo scontro con la polizia.
L'ORDINANZA
Scrive il gip Rosaria Monaco: «De Tommaso ha agito quale capobranco cui gli altri attribuiscono, per istinto primitivo, carisma e superiorità di posizione, in perfido e attivo disconoscimento e della sensibilità civile e dell'autorità di legge, privo, al pari del suo seguito, di istruzione basilare e delle più elementari capacità comunicative, verbali e scritte». E aggiunge: «ha a disposizione un unico mezzo disponibile quello della violenza, espressa attraverso gesti e segnali condivisi dal gruppo, attraverso slogan concordati divulgativi di istigazione alla aggressività e di eccitazione al dispregio dei rappresentanti a qualsivoglia livello»
. Secondo il giudice, infatti, il comportamento del gruppo è privo di qualsiasi «sportività». Genny «da anarchico qual è non colloquia con le autorità di cui non riconosce nessun potere». Soggetto «pluripregiudicato, capobranco, istigatore di faziosi violenti, e non di veri tifosi, fomentatore degli istinti primordiali, estraneo alla societas civica» ed «assolutamente incline al ricorso alla violenza e già gravato da condanne pregresse che non hanno svolto alcuna efficacia deterrente». Espressione di questo carattere è anche la maglietta con la scritta «Speziale libero»
LA TRATTATIVA
Precisa il gip: «De Tommaso non colloquia con le autorità cui non riconosce alcun potere», ma di fatto garantisce che l'incontro, iniziato con 45 minuti di ritardo, avvenga senza disordini dopo la minaccia dell'invasione di campo che sarebbe avvenuta se il capo delle tifoserie non avesse incontrato il capitano. «De Tommaso ha potuto parlare con il capitano della squadra supportata, Hamsik, a nome proprio in quanto lo faceva a nome di tutta la curva Nord o meglio di quella parte di essa formata dalle frange estremiste e violente che assistono agli incontri sportivi al solo di creare scontri». Raggiunto lo scopo, «ha ordinato ai tifosi di cessare le ostilità che peraltro avevano già portato al ferimento di un vigile del fuoco.
Ciò fatto con altro gesto della mano (pollice alzato) stavolta rivolto alle autorità presenti sotto la curva, ha dato il proprio consenso a far giocare la partita in condizioni di sicurezza».
E infatti, conclude il gip, «l'avvenuto incontro tra De Tommaso e il calciatore, forzatamente consentito dall'Autorità, è la dimostrazione della identificazione nel De Tommaso» quale «fomentatore dei faziosi violenti» che da piazza Mazzini avanzavano «a mò di guerriglia urbana compatta, munita di bastoni, mazze ed aste rigide atte ad offendere».
Marco De Risi
Valentina Errante
© RIPRODUZIONE RISERVATA