Foo Fighters, la notte è rock: la band apre il suo tour a Cesena

Foo Fighters, la notte è rock: la band apre il suo tour a Cesena
di Simona Orlando
3 Minuti di Lettura
Sabato 21 Novembre 2015, 00:35 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 21:01
A Cesena è la notte dei miracoli. I Foo Fighters suoneranno al Teatro Carisport, mantenendo fede alla promessa fatta agli organizzatori di Rockin' 1000, la carica dei mille musicisti che lo scorso 26 luglio si radunò all’ippodromo per suonare il brano Learn To Fly e chiedere alla band di Seattle di portare un suo concerto in città. Era impensabile riuscire nell’impresa di coordinare tutti, invece è stato realizzato un video formidabile, che ha conquistato il mondo e superato 26 milioni di visualizzazioni su You Tube.



L’APPELLO

L’appello è stato visto dai Foo Fighters, che hanno prontamente risposto: «Ma che bellissimo, stiamo arrivando». Detto fatto. Sembrava impossibile organizzare una data extra nell'ambito di un tour mondiale blindato e solo loro potevano accettare, tra i più stimati e pagati del rock ma noti per la disponibilità e l’imprevedibilità. E non è una data qualsiasi, ma il via al tour europeo che tornerà il 13 a Bologna e il 14 a Torino.



Cesena si prepara, tra prezzi agevolati negli hotel e ordinanze antibagarinaggio. «Non si parla d’altro, l’eccitazione è nell’aria» racconta Fabio Zaffagnini, il primo sognatore della sfilza, colui che lanciò il progetto video con una raccolta fondi per riuscire almeno a coprire le spese. Una folgorazione strampalata alla Jack Black o alla John Belushi. In sei mesi, grazie alle donazioni, ha racimolato 45mila euro per pagare elettricità, impalcature, permessi. Oltre cento volontari hanno lavorato per un anno. Per il gran giorno delle riprese hanno allestito bagni, montato strumenti, microfoni, cavi. E intanto mille musicisti selezionati, arrivavano spontaneamente da tutta Italia. Dalla torretta dell’ippodromo il direttore d’orchestra Marco Sabiu intonava il giuramento collettivo: «Suonerò solo le note che servono, e sempre a tempo. Non suonerò nelle pause». I mille rocker sono stati diligentissimi, sincronizzati al massimo. Il suono in diretta era così perfetto che sembrava creato in post-produzione. La regista Anita Rivaroli ha ripreso un’area enorme, il filmato è stato montato in quattro giorni e notti, poi caricato sul Tubo, per rimbalzare nelle tv del pianeta, con tanto di speciale sulla Cnn.



Il risultato ha sconvolto il cantante-chitarrista Dave Grohl: «Non dimenticherò mai la mattina in cui il mio telefono ha ricevuto migliaia di messaggi con un link e la scritta: questa la devi vedere. Ho cliccato e sono rimasto a bocca aperta, mi ha commosso. E’ stata una delle più belle esperienze della mia vita». Lo dice uno che con i Nirvana ha reso grande il grunge e che, dopo la morte di Cobain, è riuscito a rialzarsi e a mettere in piedi una nuova avventura musicale di qualità.



LA SPEDIZIONE

Dopo la carica, c’è stata la spedizione dei mille in America. Una delegazione è stata invitata nei camerini dei Foo Fighters, davvero curiosi di sapere come potevano suonare 250 batterie e 350 chitarre insieme. «Nessuno tranne i presenti può capire quale magia si sia creata in quel prato» prosegue Fabio «E’ successa una cosa speciale e credo che anche stasera accadrà qualcosa di straordinario».



E’ sorprendente che giganti che fanno tutto esaurito negli stadi, si esibiscano davanti a tremila persone, su richiesta popolare. Lo staff di Rockin' 1000 potrà immortalare i Foo dietro al palco e durante lo show, sequenze da aggiungere al docu-film in uscita sull'impresa. Dopo il concerto, tutti i fan festeggiano al Teatro Verdi, con immancabile jam session. Dal sogno alla realtà. Come è potuto succedere? Conclude Fabio: «Era un’idea senza obiettivi promozionali, politici o sociali. Pura condivisione e divertimento. Credo sia diventata universale per la carica autentica e disinteressata». Potere del rock.
© RIPRODUZIONE RISERVATA