Corsa, elisir di lunga vita

Corsa, elisir di lunga vita
di Carla Massi
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Mercoledì 19 Aprile 2017, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 10:54
Dopo un’ora di corsa ricordarsi sempre che ne sono guadagnate sette in più di vita. Ogni sessanta minuti, dunque, il corridore accumula una porzione di longevità. Porzione dopo porzione, con il tempo, significano anni strappati alla vecchiaia.

Un calcolo semplice che sta tutto nel fiato, nei muscoli delle gambe e nella volontà di uscire di casa e correre. Questo vuol dire che uno sportivo medio, parliamo sempre di uno amatoriale, con due corse a settimana, in 40 anni, riceve in dono dalla corsa circa tre anni. Anche se il passo non è veloce e scattante, se la spinta non è quella che dovrebbe perché le gambe sono deboli, se il peso non è da applausi e lo stress rende difficile anche la concentrazione nel parco.

Insomma il correre riesce a regalare queste sette ore di vita in più nonostante si faccia una vita non proprio da atleta modello. È il risultato di uno studio guidato dalla Iowa State University pubblicato su “Progress in cardiovascular disease”.

I ricercatori hanno preso in esame un lavoro del 2014 che ha analizzato oltre 55mila adulti seguiti per 15 anni. Mettendo sotto la lente e incrociando una mole di dati di test medici e di fitness condotti al Cooper Institute di Dallas. Il risultato: appena cinque minuti di corsa al giorno possono essere sufficienti per aumentare l’aspettativa di vita. Un tempo da prendere in considerazione in un’epoca in cui, nei Paesi occidentali, le abitudini di vita, la generale noncuranza verso la prevenzione nei giovani, l’alimentazione remano nella direzione opposta.

IL FENOMENO
Con lo studio della Iowa State University è stato fatto un passo avanti. Si è arrivati, attraverso le conclusioni di altri studi e, probabilmente l’utilizzo di un algoritmo, a verificare il modo pressoché esatto il rapporto tra la corsa e gli anni in più di vita. Un’ora di corsa, appunto, allunga statisticamente l’aspettativa di vita di sette ore. La super analisi delle ricerche ha indicato che correre, a qualunque passo, riesce a ridurre il rischio di morte prematura del 40%.

Questo lavoro, come oggi molti lavori scientifici, vengono suggeriti anche dai fenomeni sociali in crescita o in mutazione. Per la corsa si parla, anche da noi, di exploit imprevedibile. Riconducibile, oltre che ad un generale modo nuovo di leggere questa attività all’aria aperta, anche alla crisi economica che spinge verso uno sport non costoso e avvicinabile da tutti. 

IL BOOM
«Un boom tra tutti gli strati sociali - commenta Marco Marchei maratoneta olimpico a Mosca e Los Angeles oggi direttore della rivista “Runner’s World” - che vogliamo alimentare non verso la competizione a tutti i costi ma verso la amatorialità. La corsa è singola o di gruppo, in ogni caso è un proprio spazio che dà la capacità di sgombrare la testa, di pensare alla propria salute, di allenare i muscoli e il cuore». Marchei è convinto che la longevità regala dalla corsa sta nel fatto che questa ti cambia la vita. Ti organizza la mente e la giornata, ti permette di staccare anche solo mezz’ora. «Basta mezz’ora al giorno ma tutti i giorni - aggiunge il maratoneta - per avere i benefici. Fino ad un po’ di tempo fa si pensava che si dovesse correre tre volte a settimana per tempi lunghi. Ora no. Anche poco ma quasi ogni giorno».

Meglio la solitudine che libera i pensieri o il gruppo che aiuta ad andare avanti anche quando credi di non farcela? Se si corre in compagnia, racconta ancora Marchei, «si sente molto meno la fatica e si ha più stimolo per uscire anche quando sta per vincere la pigrizia».

ORDINE MENTALE
La corsa come sistema di ordine mentale e del corpo. Come capacità di condividere e di vivere la singolarità senza l’esclusione. Il lungo percorso della maratona e i cinque chilometri che riescono a dare la soddisfazione anche al neofita. «Ma sia chiaro un punto - precisa Duck-chul Lee l’autore principale della ricerca americana - le aggiunte di ore non sono infinite». Come dire che, ancora, la corsa, non permette di scommettere sull’immortalità. 
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