L’amore al tempo di Internet: furto dei dati di migliaia di utenti “infedeli” e resi pubblici sul web

L’amore al tempo di Internet: furto dei dati di migliaia di utenti “infedeli” e resi pubblici sul web
di Flavio Pompetti
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Venerdì 21 Agosto 2015, 22:19 - Ultimo aggiornamento: 23:54
NEW YORK «Nell'intera storia degli accoppiamenti eterosessuali ci sono soltanto due date che segnano un'inversione radicale del comportamento umano. - si legge in un recente rapporto dell'istituto Kinsey dell'università dell'Indiana, massima autorità in materia - La prima è l'avvento dell'agricoltura che ha propiziato lo sviluppo della famiglia; la seconda è Internet, che ha rivoluzionato le modalità dell'incontro e rivoluzionato la fase del corteggiamento».



L'amore al tempo di Internet è un libro non ancora scritto ma che conta già miliardi di messaggi in posta elettronica, e migliaia di siti che avvicinano i futuri amanti. Il tema è stato oggetto di convegni di sociologia e di medicina, ed ha persino un suo inno musicale nel brano "Internet Dating Superstuds" della band punk rock californiana The Vandals, scritto nell'alba del 2002.



CATALOGHI Tutto questo è preistoria oggi nei confronti di Tinder, la app-supermercato del sesso facile e immediato, dove la coppia finisce tra le lenzuola nel giro di minuti dal primo incontro virtuale, e dove i nomi degli aspiranti partner sono spesso oscurati in favore degli attributi fondamentali con i quali si fa conoscenza reciproca: natiche, membro e ghiandole mammarie esibiti in foto come in un catalogo di posta elettronica.



Agli albori di questo fenomeno c'erano le rubriche dei cuori solitari di AOL, e negli Usa la pagina degli "Incontri casuali" di Craigslist, il primo sito di mercato di scambio tra privati. Erano in realtà la traduzione letterale delle versioni cartacee che li avevano preceduti, velocizzate dal medium elettronico. Il decennio è sugellato dall'uscita del film C'è posta per te, nel quale Tom Hanks e Meg Ryan scrivevano quelli che oggi sembrerebbero interminabili messaggi di approccio, sulla strada del primo incontro.



Già all'apertura del decennio successivo, quel copione suonava come una fantasticheria romantica d'altri tempi. Dating.com, match.com. eharmony.com: i nuovi siti avevano già semplificato il linguaggio con una semplice scheda biografica di presentazione degli iscritti, e ce n'era già per tutti i gusti, senza dover dichiarare il proprio orientamento: Yeslibertines, FetLife, GayRomeo, PinkCupid. Sono fioriti negli anni siti per gli scambisti e quelli che favoriscono le scappatelle coniugali come Ashley Madison, oggi nelle cronache per il minaccioso furto di dati che sta mettendo a repentaglio migliaia di matrimoni e favorendo il ricatto di partner infedeli: ben 37 milioni di utenti a rischio, con conseguenti primi divorzi e richieste di risarcimento milionari.



È nato il sito PrisonMatch che invita ad amoreggiare con i detenuti, ed ElitePartner, che seleziona gli utenti in base al censo. Poi è arrivato Tinder. La app si apre senza preliminari su un catalogo di foto. Un strisciata dell'indice a destra equivale ad un "mi piace", uno a sinistra vuol dire: "no!" Chi è scelto è autorizzato a iniziare la corrispondenza, o magari si scopre che ci aveva già notati e accettati. Poche note, e di norma la conversazione si sposta in un luogo più intimo. I bar per single sull'Upper East Side di Manhattan sono ancora affollati dopo le cinque di sera, ma ognuno dei clienti ha gli occhi fissi sul cellulare.



Uomini e donne che si scelgono a ritmo frenetico, si incontrano per una breve notte, molto di rado per una seconda volta. Le donne si lamentano di sentirsi ugualmente terreno di caccia e di conquista, e hanno aperto siti come Bumble, dove il diritto di iniziare il contatto spetta unicamente a loro, o Hinger (che richiama l'idea della cerniera), nel quale si cerca di dare più profondità alla comunicazione. Gli uomini accusano le loro compagne cibernetiche di essere attratte dal gioco dell'aggancio immediato, per poi iniziare a chiedere un rapporto di durata.



Non tutti hanno il coraggio, o la voglia di mettersi in campo in modo così diretto. Per tanti Internet è divenuto la Fortezza della Solitudine del desiderio sognato, e mai realizzato. Ancora una volta un film: Her di Spike Jonze, ci ha portato dentro le mura dell'amore virtuale, delle solitudini parallele, e di un mercato che ormai vale 3 miliardi di dollari l'anno solo negli Usa, al netto del porno. I rapporti platonici sul web possono durare per anni, senza mai materializzarsi in un incontro, e gli psicologi che li studiano raccontano che quasi sempre il faccia a faccia non può pareggiare l'intensità del rapporto che si è avuto a distanza, e si conclude con un addio.



Meglio allora accettare l'idea che per tante persone i rapporti, e il sesso, con l'aiuto dell'internet stanno perdendo materialità, e stanno entrando in un atmosfera rarefatta ed irreale, sospesa tra il sogno onirico e l'alienazione che si prova sotto la luce bianca dei riflettori e davanti agli scaffali multicolori di un supermarket. L'ultima novità dello scorso inverno era un sito che offriva partner virtuali e inesistenti, pronti a sommergerci di messaggi affettuosi e appuntamenti fittizi, a prezzo modico e alla dovuta distanza elettronica.
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