Francoforte, la Fiera del Libro nel segno della Finlandia

Francoforte, la Fiera del Libro nel segno della Finlandia
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Lunedì 6 Ottobre 2014, 06:15
LA KERMESSE
BERLINO
Dopo il Brasile nel 2013, quest'anno tocca alla Finlandia: l'ospite d'onore della Buchmesse, la Fiera del Libro di Francoforte (dall'8 al 12 ottobre), è infatti lo scarsamente popolato Paese del Nord che vanta però un'estensione di poco inferiore a quella della Germania, un alto tasso di istruzione, un elevatissimo numero di lettori e un consumo record di libri (in media se ne vendono 20 milioni l'anno su una popolazione di 5,4 milioni). Alla Fiera porta 20 titoli tradotti.
La Buchmesse (66ma edizione) è il salone del libro più importante al mondo: 7.000 quest'anno gli espositori provenienti da 100 paesi. L'Italia è presente con oltre 200 editori, di cui 47 al Punto Italia. Il padiglione (274 mq, Halle 5.1. B5) sarà inaugurato mercoledì dal Ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. Atteso anche lo scrittore Alessandro Baricco (l'11). Un migliaio gli autori previsti, fra cui Ken Follett, Paulo Coelho, Hertha Mueller, David Nicholls, Martin Walker, Rafik Schami. Circa 4.000 gli eventi, 50 i premi che saranno conferiti, e 10.000 i giornalisti accreditati.
LA CRISI
La crisi si è fatta sentire, soprattutto nel Sud Europa, in Spagna e Italia. «La Spagna ha avuto un crollo del mercato del 30%-40% ma compensa con quello latinoamericano, in Italia è stato analogo ma non ha l'America Latina». Entrambi i paesi sono comunque presenti in eguale misura per numero di editori. In forte crescita invece il mercato del sud est asiatico. La Cina è in continua espansione da dieci anni. Gli Usa invece perdono posizione (cominciano a comprare, prima le traduzioni erano solo il 2,5%). La Germania (con il 40% dei libri tradotti) è il secondo mercato al mondo dopo gli Usa (100.000 titoli l'anno, 10.000 tradotti e un fatturato annuo di quasi 10 miliardi di euro). La Russia è presente quest'anno alla Fiera con 19 editori. L'Ucraina non figura come Stato ma con singoli espositori. L' Afghanistan ha 8 espositori e la Siria pure singoli editori. «L'anno prossimo ospite d'onore sarà l'Indonesia, paese con 250 milioni di abitanti». Nel 2015 sarà l'Olanda, nel 2017 la Francia e nel 2018 la Georgia. La Francia lo era già stata 25 anni fa ma quella di oggi è molto diversa. «Sarà la Francia della periferia, degli immigrati», «sempre più scrittori scrivono in un'altra lingua». Convincere la Francia a tornare è stato difficile, c'è voluto tempo. Il problema sono i soldi e la crisi non ha certo facilitato le cose. La Fiera non chiede denaro per la partecipazione ma lo Stato ospite deve farsi carico di molte spese come lo stand nazionale. In genere il conto, a seconda delle dimensioni, dei libri tradotti e dell'investimento che si vuole fare, va dai 3 ai 20 milioni di euro. Per l'Indonesia saranno 10 milioni.
Diverse quest'anno le novità: una “Lounge di autori”, dove gli scrittori possono ritirarsi e discutere fra di loro, al riparo di giornalisti, lettori e editori. Il centro per agenti, dove 600 esperti di diritti d'autore di 33 paesi possono scartabellare alla ricerca di titoli, autori e temi. E il ‘Business Club' per colloqui riservati per gli addetti ai lavori.
La Finlandia presenterà 130 titoli di una cinquantina di editori. Fra gli autori piu' noti, Markus Nummi, Leena Lander, Hannu Raittila, Philip Teir, Tuomas Kyro, Arto Paasilinna.
Flaminia Bussotti