Il Napoli contro Salvini: «Ci fermeremo in caso di cori razzisti»

Il Napoli contro Salvini: «Ci fermeremo in caso di cori razzisti»
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Martedì 8 Gennaio 2019, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 23:05

Tiene banco il tema del razzismo negli stadi, fra proposte di soluzione del problema e polemiche che non accennano a placarsi, anzi sembrano rinfocolarsi. Il Napoli conferma la linea della fermezza e l'intenzione di prendere iniziative anche clamorose in campo se si ripetessero cori razzisti durante le partite. Lo si apprende da fonti del club dopo le dichiarazioni di Matteo Salvini sull'intenzione di non fermare le partite in caso di cori razzisti.
 



Dalle stesse fonti del club si apprende che le parole del ministro dell'Interno hanno suscitato grande perplessità tra i vertici della società sportiva, che conferma la linea illustrata dal tecnico Ancelotti, per uno stop da parte dei giocatori. 

Dall'Argentina, qualche giorno fa, si era fatto vivo Diego Maradona per ricordare che i suoi 7 anni al Napoli furono punteggiati da «cori razzisti e striscioni di "benvenuti in Italia"»; perciò - dice Maradona, postando una foto della maglia n. 26 di Koulibaly - «oggi mi sento ancora più napoletano e voglio essere vicino al difensore del Napoli; spero che questo episodio segni un punto di svolta nella lotta al razzismo».

In assenza di uno stop da parte dell'arbitro per cori razzisti, era stata la linea indicata dal tecnico del Napoli, Carlo Ancelotti, la squadra potrebbe prendere l'iniziativa di fermarsi durante la partita. Il dibattito - secondo quanto si apprende - è seguito anche dal presidente azzurro, Aurelio De Laurentiis, che viene informato in questo periodo in cui è a Los Angeles per impegni cinematografici.

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