Reporter italiano ucciso in Ucraina. Accuse dei filorussi: «Rocchelli colpito dai soldati di Kiev»

Reporter italiano ucciso in Ucraina. Accuse dei filorussi: «Rocchelli colpito dai soldati di Kiev»
di Giuseppe D'Amato
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Lunedì 26 Maggio 2014, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 12:22

La Farnesina ha confermato: Andrea Rocchelli stato ucciso in un attacco a Slavjansk, nell’est dell’Ucraina. E con lui il suo interprete, Andrej Mironov. Cos, quelle che erano paure, di colpo sono diventate realt.

A giudicare dall’ultimo loro reportage, appena pubblicato sul trisettimanale russo “Novaja Gazeta”, Rocchelli e Mironov erano abili nel trovare storie che il mondo dei mass media internazionali spesso mette poco in risalto. L’aspetto umano delle tragedie, come quella che sta vivendo il Donbass, era il loro forte. «Non siamo degli animali», il titolo del loro ultimo comune lavoro in cui Mironov racconta «la storia di due famiglie (i Karnauly e i Kushovy), rimaste prigioniere di un conflitto provocato dai politici e dai politologi», a Slavjansk, l’epicentro della rivolta armata filo-russa. Basta guardare le foto di Rocchelli per comprendere il dramma di questa gente, costretta a nascondersi come topi in rifugi, sotto al pavimento di casa o in cantina, insieme ai loro numerosi figli. Questi scatti scioccanti sono un vero manifesto contro qualsiasi tipo di guerra.

L’ERRORE FATALE

Andrea ed Andrej, che insieme avevano già lavorato in Cecenia, conoscevano la zona e probabilmente si sono fidati un po’ troppo. Forse questo il loro errore fatale. Sabato l’esercito ucraino ed i miliziani se le sono date di santa ragione, utilizzando anche armi pesanti. Loro ci sono finiti in mezzo. Le ricostruzioni sull’accaduto sono frammentarie ed ancora contraddittorie. Secondo la versione più verosimile, i due reporter sarebbero stati colpiti mentre tentavano di mettersi in salvo in un fossato lungo la strada durante un bombardamento di mortai. Prima vi è stata una sparatoria con armi automatiche leggere, quindi vi sono stati da 40 a 60 scoppi di mine. Andrej Mironov è stato il primo a cadere morto, mentre Andrea Rocchelli sarebbe stato ferito gravemente e dopo poco è spirato. Un altro fotografo Andrej Krasnoschekov, giunto sul luogo della tragedia, ha raccontato che il taxi su cui viaggiavano i due sfortunati reporter è sforacchiato e che i colpi di mortaio hanno «decapitato Mironov».

L’ARRIVO DELLA FAMIGLIA

L’Ambasciata italiana a Kiev sta organizzando l’arrivo in Ucraina della famiglia del trentenne Rocchelli e per il trasporto nella capitale delle sue spoglie, ora nell’ospedale di Slavjansk. Andrea Rocchelli era diventato padre da poco, di una bimba. «Aveva tanta voglia di fare ma purtroppo questo lo ha portato alla morte» lo ricorda così Alberto Cassi, un amico di Pianello (Piacenza), la località dove ha sede Cesura Lab. Dopo la tragedia, le accuse. «Sono stati colpiti dai soldati ucraini» ha dichiarato con fermezza il capo delle cosiddette milizie di autodifesa di Donetsk, riferendosi alla morte di Andrea e Andrej. Nell’area si stanno scontrando i paracadutisti ucraini e le milizie filorusse.

«L'uccisione di un operatore dell'informazione – ha osservato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano richiama a tutti la tragedia che insanguina un Paese a noi vicino anche in questi giorni così importanti per l'Europa». Il capo dello Stato si è detto costernato ed addolorato per l’accaduto. A livello governativo il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha chiesto alle autorità di Kiev di accertare la dinamica della morte dei due reporter. L’interprete-giornalista Mironov, già dissidente in epoca sovietica poi attivista dei diritti umani, era un grande amante dell’Italia che lui considerava come la sua vera Patria. «Conosceva tutto del Belpaese – sostengono suoi amici -. Aveva studiato la vostra cultura quando era in galera».

«Nelle prossime ore – ha annunciato il capo della nostra diplomazia – sentirò personalmente il collega ministro degli Esteri, Andriy Deshchtsia». Il ministro della Difesa Pinotti ha osservato che l’Ucraina è vicina all’Europa e all’Italia in questo momento. In auto con Rocchelli e Mironov vi era anche il giornalista francese William Roguelon, che è rimasto ferito leggermente. L’autoproclamatosi sindaco aveva chiesto venerdì alla popolazione di lasciare la città.

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