Oscar, la corsa della Grande Bellezza. Sorrentino sfidato da un belga e un danese

Oscar, la corsa della Grande Bellezza. Sorrentino sfidato da un belga e un danese
di Gloria Satta
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Venerdì 28 Febbraio 2014, 10:25 - Ultimo aggiornamento: 17:30

Meno due. Domenica sera verranno consegnati gli Oscar e Paolo Sorrentino si prepara alla sfida pi importante della sua carriera ostentando serenit. Gli danno forza la moglie Daniela e i due figli che l’hanno accompagnato a Los Angeles.

Tutti gli occhi sono puntati su di lui: La grande bellezza, candidato come miglior film straniero, potrebbe riportare la statuetta in Italia dopo quindici anni (il trionfo di La vita è bella risale al 1999) e rilanciare il nostro cinema nel mondo.

I CONCORRENTI

Ad insidiare il film del regista napoletano, 44 anni a maggio, sono rivali agguerriti come Il sospetto del danese Vinterberg e Alabama Monroe-una storia d’amore, un mélo belga molto amato dai critici americani e appoggiatissimo dal proprio Paese che ha investito ben due milioni di euro nella campagna hollywoodiana. E il nostro candidato? Avrà una cifra dieci volte inferiore messa dal ministero e dall’Ice. «Intanto siamo noi ad anticipare i soldi», spiega la produttrice Francesca Cima.

L’ATTESA

In attesa del verdetto dell’Academy, che verrà annunciato in diretta planetaria, Sorrentino ha preferito abitare in casa di un amico anziché scendere in un hotel a cinque stelle. E in queste ore si sottopone di buon grado alla maratona cine-mondana. L’altro ieri è andato al cocktail di Armani, ieri all’Istituto Italiano di Cultura. Stasera chiuderà in bellezza il festival diretto da Pascal Vicedomini “Los Angeles, Italia” che, dopo essere stato inaugurato da Bono e Al Pacino, gli ha dedicato una retrospettiva da tutto esaurito. Domani mattina, il regista parteciperà nella sede dell’Academy al simposio con gli altri quattro colleghi stranieri candidati. Nel pomeriggio correrà sulla spiaggia di Santa Monica dove verranno consegnati gli Spirit Awards, i premi del cinema indipendente: altra nomination per La grande bellezza che qualche ora prima potrebbe vincere il César francese.

LA DELEGAZIONE

La cerimonia degli Spirit si svolge sotto un tendone ma, alla faccia dell’understatement, un tavolo costa 15mila dollari. Si ingrossa intanto la delegazione italiana che a Los Angeles farà il tifo per La grande bellezza. Al Dolby Theatre, come prescrive il ferreo regolamento dell’Oscar, insieme con il regista potranno accedere solo in tre: sua moglie, il produttore Nicola Giuliano e Toni Servillo, il protagonista del film. Ma in platea ci saranno anche Giampaolo Letta e Mario Spedaletti di Medusa, la società coproduttrice e distributrice. Entrerà poi il direttore della fotografia Luca Bigazzi che ha partecipato alla lotteria indetta dall’Academy: ha vinto e per mille dollari avrà diritto al posto per sé e per un accompagnatore (sarà Francesca Cima, socia di Giuliano). Grazie alla lotteria potrà accedere al Dolby Theatre anche la produttrice esecutiva Viola Prestieri.

E tutti gli italiani che, come lo sceneggiatore Umberto Contarello, non potranno entrare in sala? Vedranno la cerimonia in tv a casa del console Giuseppe Perrone. Finita la premiazione, si spera con la statuetta in mano, Sorrentino si dividerà tra le feste più esclusive di Hollywood, dal ballo dei Governatori al party di Vanity Fair.

LA POLEMICA

L’euforia generale che accompagna la corsa italiana all’Oscar è oscurata dalla protesta degli esercenti, contrari alla messa in onda di La grande bellezza prevista il 4 marzo su Canale 5. Secondo loro il film, che ha già incassato oltre 7 milioni, è stato venduto in tutto il mondo e ha vinto i premi internazionali più prestigiosi (Efa, Golden Globe, Bafta), avrebbe ulteriori potenzialità nelle sale.

Passata la sbornia dell’Oscar, Sorrentino si metterà al lavoro per il nuovo film, The Future, interpretato da Michael Caine. Saranno ancora una volta Indigo e Medusa a produrlo, le riprese si svolgeranno probabilmente nel Nord Italia tra maggio e giugno e il regista lo sceneggerà da solo. Ma se ne riparla il 3 marzo.

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