Stamane la sala teatro della Asl di Frosinone ha accolto il lancio dei primi risultati del progetto Indaco: una nuova analisi dello stato di salute della popolazione della Valle del Sacco. All'interno del Sito di interesse nazionale, da un lato, i dati aggiornati al 2018 fanno emergere un’alta correlazione tra inquinamento atmosferico e mortalità per cause respiratorie e tumorali.
Dall’altro alto, invece, si apprende che il betaesaclorocicloesano è meno presente oggi nel sangue dei residenti rispetto a otto anni fa, ai tempi degli ultimi controlli a campione.
Indaco: presentatori e sondaggio online
A presentare i dati, tra l’introduzione e gli interventi del manager della Asl Angelo Aliquò, sono state Marina Davoli, Paola Michelozzi, Daniela Porta (Dep Lazio – Dipartimento di epidemiologia regionale) e Norina Di Blasio (Pensiero Scientifico Editore).
All’evento hanno preso parte attivamente anche alcuni amministratori e rappresentanti di associazioni ambientaliste. Si è accentuato l’estrema necessità di comunicazione e partecipazione, lanciando anche un sondaggio online sulla percezione del rischio.
L'indagine: troppo smog, meno b-hch
Lo studio conferma un effetto dell’esposizione ad inquinanti atmosferici in particolare sulla mortalità per cause respiratorie e tumorali. «Per la mortalità per cause respiratorie si registrano stime di rischio positive per quasi tutti gli inquinanti, statisticamente significative solo per l’anidride solforosa - si asi è stato sottolineato -. Per la mortalità per tumori maligni si evidenziano eccessi di rischio positivi per tutti gli inquinanti analizzati, ad eccezione che per l’ozono. In particolare, emergono effetti più elevati per il diossido di azoto».
Con il progetto Indaco, ormai spiegato nei dettagli sull’omonimo portale, è stata condotta la terza fase della sorveglianza sanitaria ed epidemiologica. Sono state intervistate 1.256 persone residenti lungo il fiume nei 19 comuni del Sito di interesse nazionale, di cui 1.187 hanno eseguito il prelievo di sangue. «L’analisi preliminare di 548 campioni - si è concluso - ha evidenziato una riduzione della concentrazione di B-hch nel sangue dei residenti in tutti i comuni del Sin». Vale a dire di betaesacloricloesano, scarto di un insetticida.