Frosinone, tutela del camoscio: nel Parco da sabato escursioni a numero chiuso controllato

Frosinone, tutela del camoscio: nel Parco da sabato escursioni a numero chiuso controllato
di Stefano De Angelis
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Martedì 25 Luglio 2023, 17:44 - Ultimo aggiornamento: 17:58

Tutela del camoscio appenninico, animale di specie protetta: su tre dei 153 sentieri del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise da sabato scatterà la nuova regolamentazione del flusso turistico. In sostanza l'accesso sarà possibile soltanto dietro richiesta, secondo il regime del “numero chiuso controllato” e su prenotazione di un'escursione (a pagamento) accompagnati da una guida incaricata. E' quanto annunciato dall'ente naturalistico con sede a Pescasseroli. Una modalità che resterà in vigore fino al 10 settembre.

Ecco i tre percorsi interessati: quello denominato I1, che da Civitella Alfedena sale al rifugio di Forca Resuni (Val di Rose), e quelli indicati sulla mappa come F1, che da Val Fondillo conduce in cima al Monte Amaro, e L1, che dal pianoro Campitelli consente di raggiungere la cima del Monte Meta.


“La Val di Rose, il Monte Amaro e il Monte Meta sono cattedrali di biodiversità da visitare in punta di piedi, con quello stesso rispetto che si porta dinnanzi a opere d'arte e monumenti del passato - si legge sul sito del Parco nazionale -.

Questi tre luoghi iconici sono habitat del camoscio appenninico, specie endemica simbolo del Parco, che riesce a prosperare in questi ecosistemi ricchi, complessi ma al tempo stesso fragili. Ecosistemi che rischiano di essere degradati, se non compromessi, dal carico derivante dalla grande affluenza turistica tipica dei periodi di alta stagione”.

Per “gestire il flusso di presenze”, dunque, da oltre trent'anni il Parco, nel periodo estivo, adotta il criterio del "numero chiuso controllato".

«Ancora una volta la gestione di questo ente Parco dimostra di essere seria e attenta alla difesa della fauna: un esempio per altri territori scrigni di biodiversità i cui amministratori non sembrano altrettanto attenti e, anzi, talvolta mettono in secondo piano la tutela degli animali selvatici» ha spiegato in una nota l'Oipa, l'organizzazione internazionale protezione animali..

«Il Parco in questo periodo introduce il numero chiuso controllato per gestire le presenze degli escursionisti sui sentieri più famosi e frequentati, in tal modo accordando le esigenze della conservazione con quelle della fruizione, e lo fa da oltre trent’anni - osserva il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto -. Si tratta di una “gestione illuminata” rispetto a quella di altre amministrazioni che considerano secondaria la tutela della biodiversità rispetto alle attività umane”.

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