È arrivato nel capoluogo ciociaro in piena notte dopo cinque ore di viaggio. Di fronte alla corte di altri club di Serie A, non ha esitato un momento: ha voluto il Frosinone di mister Di Francesco per ripartire, per cercare di dare prova del suo valore. Per accasarsi in Ciociaria, come sottolineato dal direttore dell'area tecnica Guido Angelozzi, ha messo in secondo piano il lato economico, «rinunciando a dei soldi». E ora scalpita per scendere in campo. «Giovedi in Coppa contro la Juve? C'è la mia disponibilità». Si presenta così Kevin Bonifazi, difensore centrale di 27 anni originario di Rieti, proveniente dal Bologna in prestito fino a giugno.
«Ho scelto Frosinone sia per la serietà e l'ambizione della società di restare in Serie A sia per la filosofia del mister, che predilige un calcio offensivo e non rinunciatario.
Il centrale di difesa poi ha parlato degli infortuni che hanno condizionato il rendimento dei canarini: «Le defezioni dell'ultimo periodo non hanno aiutato la squadra. Tutti noi, però, abbiamo la responsabilità di sopperire alle difficoltà e il dovere di portare a casa risultati positivi. Più che il modulo, sarà importante l'organizzazione di squadra». Il neo canarino ha già sostenuto i primi allenamenti e appena giunto ha avuto un colloquio con DiFra: «Con il mister ci conosciamo perché in passato ho giocato insieme con il figlio (Federico, attuale centrocampista del Palermo, NdR). Abbiamo parlato di tattica e di sistema di gioco, ma anche di quello che lui vuole in campo da me». Poi un passaggio sugli altri giallazzurri: «Sono giovani bravi, di qualità, durante le sedute si impegnano molto. Questo aspetto mi ha fatto effetto tanto che, prima di scendere in campo, ho detto al direttore Angelozzi: questi ragazzi vanno davvero forte. A me - ha proseguito - piace curare anche i rapporti di amicizia con i compagni, se qualcuno ha bisogno ci sarò sempre. Sono disponibile su tutto e con tutti».
Bonifazi ha preferito non soffermarsi sulla sua esperienza al Bologna e sul futuro immediato ha ribadito: «Adesso penso soltanto al Frosinone e farò di tutto affinché conquisti la permanenza nel massimo campionato». Per Bonifazi si erano fatti avanti due club di Serie A: «Non ho avuto dubbi, ho scelto Frosinone». Sulla parte legata ai compensi da professionista ha spiegato: «È un aspetto importante, ma a volte la volontà e il desiderio di fare le cose ci portano ad andare oltre la parte economica».
MERCATO
Accanto a Bonifazi, c'era il direttore Angelozzi che ha fatto il punto sul calciomercato giallazzurro. Innanzitutto sul mancato arrivo di Huijsen, ha tagliato corto: «Capitolo chiuso. A me piace guardare avanti, Huijsen è già passato. Preferisco avere ragazzi come Bonifazi, che hanno rinunciato a qualcosa per venire qui. E questa per noi è già una vittoria. Su di lui c'erano due squadre di metà classifica. Il ragazzo nemmeno ci ha pensato: ha dato un segnale importante sul piano economico e comportamentale. Sono orgoglioso che abbia scelto di venire qui».
Puntellato il pacchetto dei centrali, ora si guarda agli innesti sulle fasce. Su Zortea dell'Atalanta, Angelozzi ha detto: «C'è la volontà del giocatore, dobbiamo aspettare. Vedremo». Poi ha aggiunto: «Stiamo cercando di completare la squadra: proveremo a ingaggiare altri due calciatori, ma prima ne devono uscire altrettanti». Le priorità restano gli esterni, anche uno di centrocampo con attitudini offensive. «D'altronde - ha osservato Angelozzi - Oyono sta rientrando e Lirola sta recuperando». Sul reparto avanzato, ha spiegato: «Attaccanti non ne cerchiamo. Abbiamo avuto richieste per Caso, Baez e Bidaoui: in caso di uscite, potrebbe arrivare qualcuno in quel reparto». Su Zerbin: «A noi piace, ma non dipende solo da noi. Stiamo seguendo anche altri profili».
Poi il direttore tecnico concentra la sua disamina sul cammino del Frosinone nel girone di andata: «Prima di queste ultime gare abbiamo fatto molto bene conquistando 19 punti, quindi non bisogna disprezzare questa squadra. Noi lottiamo contro delle corazzate, siamo una società seria di una città di 40mila abitanti e fuori da certi parametri non possiamo andare, altrimenti verrebbe snaturata la nostra filosofia di lavoro. La salvezza è di tutti, del club e della città. Per raggiungerla dobbiamo restare uniti ed essere sempre fiduciosi».