Thomas ucciso, i giorni di fuoco prima del delitto. La madre: «Vendetta che si poteva evitare»

Nell'ordinanza di arresto di Roberto e Mattia Toson ricostruiti i particolari delle risse per le quali ci sono i primi indagati

Thomas ucciso, i giorni di fuoco prima del delitto. La madre: «Vendetta che si poteva evitare»
di Giovanni Del Giaccio
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Venerdì 28 Luglio 2023, 08:05

«Si poteva evitare». Lo ha detto con la voce rotta dal dolore Federica Sabellico, mamma di Thomas Bricca, ucciso ad Alatri il 30 gennaio scorso. Lo ha detto il giorno dell'arresto di Roberto e Mattia Toson, padre e figlio, riferendosi alle risse dei giorni precedenti. Quelle che hanno portato alla "vendetta" - secondo l'accusa - di Toson nei confronti del gruppo capeggiato da Omar Haoudi. Solo che quella sera, al girone, nel posto sbagliato al momento sbagliato, si è trovato Thomas. Adesso che i carabinieri stanno notificando gli avvisi di garanzia per quelle risse, emerge in maniera ancora più lampante quanto siano stati di "fuoco" i giorni precedenti gli spari. Sapevamo già delle risse, ma i particolari sono terribili.

L'INCONTRO FORTUITO

Il 28 gennaio Roberto Toson aizza il cane contro un immigrato, l'animale non si muove e lui viene deriso. A quel punto chiama i figli Mattia e Nicolò, insieme agli amici Cristian Belli e Alexandru Negru (al quale è stato notificato il primo avviso di garanzia) riferendo di essere stato minacciato con un coltello. Quello che succede dopo è immortalato dalle telecamere all'altezza del Brio bar e in piazza Santa Maria Maggiore. Sono botte da orbi, ad avere la peggio Samem Brakash che ritroveremo il giorno successivo. Ma viene picchiato anche Omar, il quale riferisce - dopo il delitto - «non è la prima volta che accade un episodio del genere, circa sei mesi fa ero stato aggredito senza motivo sempre dalle stesse persone». A raccontare l'episodio del 28 saranno anche i due ragazzi - entrambi minorenni - che la sera del 30 erano vicini a Thomas al momento dello sparo, fornendo informazioni rispetto a quanta violenza gratuita fosse stata usata il sabato sera. All'arrivo dei carabinieri, il fuggi fuggi generale, mentre Omar e il suo amico andavano a farsi medicare in ospedale. «Erano sette contro due» - racconterà un testimone dopo l'omicidio di Thomas.

LA "RIVINCITA"

Arriviamo al 29 e qui le telecamere riprendono la seconda rissa, stavolta oltre a quella del "Brio bar" viene acquisita quella che punta alla circonvallazione. Il gruppo di Omar torna per vendicarsi e ci riesce benissimo. Sono tanti, sanno chi è Francesco Dell'Uomo - al secolo "Budella" - fratellastro di Roberto Toson. È lui ad avere la peggio, perché sono arrivati «tutti gli egiziani», secondo un altro testimone.
C'è ancora tanta violenza raccontata dai testi e immortalata dal sistema di videosorveglianza. Grazie alle immagini i carabinieri hanno identificato tutti i partecipanti e in questi giorni arrivano le notifiche relative al fascicolo aperto in Procura a carico delle bande rivali. "Budella" viene gettato di sotto rispetto al pianerottolo esterno al bar "Enal", si aggrappa alla balaustra ma viene picchiato sulle mani e cade giù. Cose che erano note già nei giorni successivi all'omicidio di Thomas ma che sono minuziosamente ricostruite nelle pagine dell'ordinanza e - c'è da immaginare - in quelle del fascicolo delle risse. Aperto sulla scorta della relazione spedita in Procura il 7 febbraio. Una settimana dopo la morte di Thomas. Si doveva capire che la situazione era degenerata definitivamente, ecco perché «si poteva evitare».
 

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