Alatri, verifiche fiscali per ritorsione: finanziere nei guai

Si tratta di Gianfranco Martina e della compagna, Anna Grimaldi di 52 anni residente a Ceccano

Alatri, verifiche fiscali per ritorsione: finanziere nei guai
di Marina Mingarelli
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Venerdì 8 Marzo 2024, 07:45

Violenza privata ed accesso abusivo al sistema informatico, maresciallo della Guardia di Finanza finisce sotto processo. Si tratta di Gianfranco Martina, un alatrense di 60 anni. Insieme all'uomo è stata rinviata a giudizio anche la compagna, Anna Grimaldi di 52 anni residente a Ceccano. Quest'ultima però deve rispondere soltanto di violenza privata.

L'inchiesta è partita nell'ottobre del 2017 dopo la denuncia di un avvocato di Frosinone. A detta del legale i due, ora imputati, si erano recati nel suo studio rivendicando il denaro che la donna aveva versato per farsi rappresentare in alcune cause civili. E siccome a suo dire non era stata difesa come avrebbe voluto, aveva richiesto indietro tutti i soldi che gli aveva consegnato. Alla fine l'avvocato sentendosi pressato dai due aveva staccato dal carnet una serie di assegni. Ma subito dopo, però, si era recato presso gli uffici preposti per far scattare la denuncia. ù
Il legale aveva specificato che temeva ripercussioni da parte del maresciallo Martina in quanto questi, nel corso di precedenti conversazioni, «abusando - si legge nel capo di accusa - della sua appartenenza al Corpo della Guardia di Finanza ed in particolare quale maresciallo della Polizia tributaria, impegnato nel settore delle verifiche fiscali, gli aveva rappresentato di essere nelle condizioni di disporre e comunque di segnalare eventuali attività di verifiche fiscali e accertamenti nei confronti di professioni operanti in provincia di Frosinone».

GLI ACCESSI

Nello specifico il legale aveva rappresentato che il finanziere in alcuni occasioni aveva fatto accesso alle banche dati per finalità non inerenti al servizio. Stando agli atti d'indagine, alcuni giorni dopo la visita nello studio legale, emerge che Martina, parlando con alcuni suoi colleghi, avrebbe segnalato un avvocato che a suo dire aveva un tenore di vita molto alto rispetto alle entrate che arrivavano con la sua attività forense. Come ad esempio l'auto di lusso intestata alla moglie. Per questo, avrebbe detto, bisognava approfondire la sua situazione patrimoniale. Ma l'abuso di accesso informatico sarebbe stato fatto anche in altre situazioni. Gli vengono contestate una cinquantina di consultazioni al sistema anagrafe tributaria che riguardavano l'ex della sua nuova compagna. Traendo in inganno un collega il finanziere sarebbe riuscito ad accedere alla banca dati "Sister". Si tratta di una piattaforma tecnologica a cui si accede con la stipula di una convenzione con l'Agenzia.

L'UDIENZA

Ieri mattina in aula è salito sul banco dei testimoni un consulente della difesa il quale in ordine alle trascrizioni delle registrazioni effettuate all'interno del studio munito di telecamera, ha dichiarato che alcune parole udite in quelle registrazioni doveva essere data una chiave diversa di lettura, rispetto alle frasi che erano state dette. Si torna in aula il prossimo primo luglio. In questa data dovrebbe essere pronunciata la sentenza. Nel collegio difensivo gli avvocati Vincenzo Galassi e Carlo Coratti. La parte offesa è invece rappresentata dal legale Gianmarco De Robertis.
 

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