Il farmaco serve subito, ma la visita è a febbraio 2025: la sorpresa per un'anziana di Alatri

Paziente di 84 anni con problemi respiratori non può rinnovare il piano terapeutico: niente medicinale

Il farmaco serve subito, ma la visita è a febbraio 2025: la sorpresa per un'anziana di Alatri
di Giovanni Del Giaccio
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Giovedì 7 Marzo 2024, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 08:57

L'insufficienza respiratoria, c'è ed è anche di una certa importanza. Il farmaco spray che utilizza per "aprire" i bronchi va assunto quotidianamente, però...

Già, il però c'è sempre e lo sa bene una donna di Alatri di 84 anni che è andata dal medico di famiglia per chiedere la prescrizione e si è sentita rispondere che non poteva più fargliela. Motivo? Il piano terapeutico è scaduto. Ci sta, determinati medicinali possono essere prescritto solo se uno specialista compila, appunto, il "piano terapeutico". Succede, direte voi, che uno non si accorga della scadenza. In tempi di annunciate case di comunità, dovrebbe funzionare in maniera diversa. In nome della "presa in carico" o della "medicina di prossimità", che giustamente vengono indicate come modello, sarebbe corretto che qualcuno ricordasse alla signora la scadenza o prenotasse direttamente per lei la visita specialistica con lo pneumologo e una spirometria, vale a dire la misurazione della funzionalità respiratoria.

Avveniristico, direte, ma realtà ormai in mezza Italia.

Qui ancora no: il medico di famiglia prescrive la visita specialistica e la signora chiede al centro unico di prenotazione, Cup, l'appuntamento. E qui le cose cambiano: prima visita disponibile in provincia di Frosinone ad Atina, alla fine di settembre. Seconda a Frosinone, stavolta a febbraio 2025.

Le "famose" liste d'attesa, insomma. Ma il farmaco serve subito e quotidianamente, come fare? Se andrà bene, il piano terapeutico verrà redatto da uno pneumologo privato. L'alternativa? Cambiare la priorità della richiesta di visita da parte del medico di famiglia. Quella attuale è "P" ovvero programmabile e a guardare il cruscotto della Regione Lazio sui tempi di attesa ci sarebbe anche a stretto giro. Il problema è combinarlo con la spirometria, per la quale il segnale è "rosso" o nella migliore delle ipotesi "giallo". 

Se la richiesta del medico di famiglia fosse con urgenza, i tempi sarebbero più stretti. Ma evidentemente quel "territorio" tanto sbandierato ha ancora problemi a funzionare, mentre a una donna di 84 anni si dovrebbe semplicemente dare un appuntamento che le consenta di avere il farmaco subito.

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