Frosinone, Simone Costanzo è il nuovo segretario del Pd. Ma c'è già il caso "Comunali"

Simone Costanzo e i suoi
di Denise Compagnone
3 Minuti di Lettura
Martedì 8 Marzo 2016, 12:58
Con circa 400 voti di vantaggio, Simone Costanzo si è aggiudicato matematicamente, al termine della tornata di congressi di domenica, la segreteria provinciale del Pd di Frosinone. La sfida con Domenico Alfieri si è conclusa con un 54% di consensi contro il 46% del sindaco di Paliano. Una vittoria, insomma, meno schiacciante delle previsioni, ma pur sempre una vittoria. Ora però sul tavolo c’è già la grana delle Comunali di giugno. Ma andando con ordine: a votare sono stati, negli 82 circoli della provincia, circa 4.300 iscritti su 5.100 iscritti del tesseramento 2014 (a cui si faceva riferimento in questo congresso). Sono state le votazioni nei singoli circoli a determinare il quadro finale, che ha premiato il segretario uscente. L’“incoronazione” avrà luogo sabato con il congresso provinciale alla presenza dei delegati eletti dai congressi cittadini, in numero proporzionale ai voti dei candidati. Costanzo in questa partita era sostenuto dall’ala di De Angelis, Buschini, Spilabotte, Battisti. Alfieri, invece, era supportato da Scalia, Pilozzi e Pompeo. Insomma, la storica contrapposizione interna al Pd che si è riproposta, senza però quell’aperta ostilità che aveva connotato le ultime vicende del partito e che portò, nel 2014, a correre divisi alle Provinciali ottenendo l’incredibile risultato, oggi superato, di avere un Pd di governo e uno di opposizione. L’ultimo vero congresso, infatti, risale al 2010, con l’elezione di Lucio Migliorelli. Dopo le sue dimissioni, nel 2012, iniziò una fase molto travagliata. Nel 2013, ad esempio, per accuse di brogli nel tesseramento, furono annullate decine di congressi di circolo, il “caso Frosinone” finì sui tavoli del Pd nazionale e si aprì una stagione di garanti e commissari. Solo nel 2014 fu definito un assetto dirigenziale provvisorio – con Costanzo segretario e Battisti presidente – che ha retto fino ad oggi. Poi ci furono le Provinciali e altro veleno sparso tra gli animi. Da ieri però una nuova stagione si è aperta, stavolta con una dirigenza legittimata da tutto il partito. L’ha sottolineato anche Costanzo: “Sono soddisfatto – ha detto – e desidero ringraziare tutti gli iscritti per questo congresso vero. Credo sia un dato che possa essere soltanto di aiuto al Pd”. I primi problemi però si sono già presentati: chi sosterrà ufficialmente il Pd alle comunali di giugno? E soprattutto: sarà in campo con il proprio simbolo e una propria lista? Se per Alatri il quadro è già chiaro con il partito schierato con il sindaco uscente Giuseppe Morini, per Cassino e Sora la discussione è in alto mare. “Dobbiamo lavorare insieme – si è limitato a dire Costanzo -. Chiederò al regionale l’apertura di un tavolo con tutti”. Il punto è che, come già accaduto, il partito rischia di dividersi a sostegno di diversi candidati. A Cassino, ad esempio, ci sono in corsa, nell’alveo del centrosinistra, il sindaco uscente Petrarcone, il consigliere regionale Fardelli e l’imprenditore Mosillo. A Sora in ballo c’è il sindaco uscente Tersigni, Ncd, ma al governo cittadino con i democratici. Al momento il Pd sembra intenzionato a sostenerlo. Ma ufficialmente? Con una propria lista e simbolo? Domande che ad oggi non hanno risposta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA