Farmaci acquistati "aggirando" le gare d'appalto: scoppia il caso alla Asl di Frosinone

Una spesa partita da 145.578 euro e lievitata fino a 2 milioni 648 euro: esposto all'Anticorruzione

Farmaci acquistati "aggirando" le gare d'appalto: scoppia il caso alla Asl di Frosinone
di Giovanni Del Giaccio
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Venerdì 26 Gennaio 2024, 06:46 - Ultimo aggiornamento: 06:57

Una spesa partita da 145.578 euro e lievitata fino a 2 milioni 648 euro e spicci. È quella della Asl di Frosinone per i farmaci, finita sotto la lente dell'Autorità nazionale anti corruzione (Anac) a seguito di un esposto. Nel bilancio economico di previsione c'è la nota con la quale l'azienda sanitaria viene richiamata all'ordine per «un illegittimo frazionamento degli acquisti, culminato in affidamenti di forniture senza che vi fosse un previo espletamento di alcuna procedura di gara». Non bastano le risposte fornite dalla Asl che ha provato a spiegare le difficoltà incontrate, dalla carenza di personale alle criticità organizzative, per l'Anac: «Tali argomentazioni risultano non adeguatamente giustificative delle criticità rilevate che riguardano diversi aspetti dell'attività di approvvigionamento riferibile alle farmacie della Asl».

I CODICI

In pratica con lo stesso codice identificativo gara (Cig) si passava senza problemi da una previsione di spesa di 936 euro a 258.889, con un aumento pari al 27659% oppure da 1.596 a 93.674 euro, vale a dire il 43463%. Sono solo gli esempi più eclatanti, ma messi insieme i diversi Cig sforati si arriva "solo" al 1819% in più. Come è stato possibile? La Asl è intervenuta dopo gli esposti, ha provato a capire, ma evidentemente la frittata era fatta.

LA DIFESA

L'azienda, a dire il vero, ha provato a fornire spiegazioni consegnando puntuali relazioni alla Guardia di Finanza che ha acquisito la documentazione a seguito degli esposti, poi ha inviato le controdeduzioni all'Anac ma non sono state sufficienti.
Verò è che acquistare quei farmaci era necessario perché «finalizzato a garantire la costante presenza dei beni necessari allo svolgimento delle attività» ma si è proceduto violando le regole. Fra l'altro viene contestato «il mancato rispetto del principio della tutela della concorrenza, realizzatosi tramite l'assegnazione di affidamenti senza ricorrere al mercato ed alle altre società che avrebbero potuto partecipare alle procedure». A questo si aggiunge «la mancata adeguata applicazione della normativa sulla tracciabilità dei flussi finanziari». Non è un caso che la delibera venga trasmessa all'ufficio vigilanza in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza «per i possibili approfondimenti in relazione ai profili di competenza». Un settore, quello della farmaceutica e del provveditorato - relativo agli acquisti - nel quale la Asl deve comunque intervenire. I medicinali andavano certamente acquistati, ma seguendo procedure corrette e così non è stato.

I CONTROLLI

La commissaria straordinaria, ma anche chi l'ha preceduta, sanno bene che quello della spesa farmaceutica è un nervo scoperto, tanto che nella relazione al bilancio previsionale del 2024 si legge che «persiste la politica di monitoraggio e controllo continuo e puntuale su procedure di acquisizione, liquidazione fatture, Cig, scorte, adesione al codice appalti vigente, avviata già nel corso degli ultimi anni al fine del contenimento della spesa».
Che in realtà è prevista in aumento di circa 6 milioni nell'anno in corso «dovuto in particolare al trattamento di malattie rare e a terapie erogate in forma diretta».
Il totale, tra quella per i prodotti e gli emoderivati usati nelle strutture Asl e la "convenzionata" (i medicinali che prendiamo nelle farmacie sul territorio) la previsione è di 145 milioni di euro.

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