Frosinone, 600 grammi di cocaina e un chilo di hashish in carcere: un detenuto ciociaro gestiva il market della droga

La sostanza stupefacente era nascosta tra il cibo

Frosinone, 600 grammi di cocaina e un chilo di hashish in carcere: un detenuto ciociaro gestiva il market della droga
di Marina Mingarelli
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Domenica 4 Febbraio 2024, 07:30

All’interno del carcere di via Cerreto, a Frosinone, aveva avviato un vero e proprio market della droga. Lui, Daniele Fabrizi, un detenuto del capoluogo di 38 anni, salito più volte alla ribalta delle cronache per aver messo a segno diversi colpi in danno di negozi e supermercati, aveva pensato bene di avviare una attività molto redditizia anche dietro le sbarre.

Sono stati alcuni strani movimenti dell’uomo, soprattutto il fatto che molti detenuti non disdegnavano la sua compagnia, a insospettire un vice sovrintendente che ha cominciato a tenerlo d’occhio.

Così nei giorni scorsi, subito dopo aver ricevuto un parente nella sala colloqui, è scattato il blitz.

Nel corso della perquisizione gli agenti di polizia penitenziaria hanno trovato ben occultati tra i suoi effetti personali, tre telefoni cellulari con altrettanti carica batterie. Nel cibo che invece con tutta probabilità un complice gli aveva fatto pervenire, sono stati rinvenuti 600 grammi di cocaina ed un chilo di hashish che doveva essere suddiviso in dosi.

Tutto quello stupefacente, a conti fatti, avrebbe potuto fruttare diverse migliaia di euro. Il mercato all’interno del carcere, infatti, ha prezzi molto più alti di quello esterno: il costo della droga viene aumentato di circa sei volte e quindi si poteva arrivare a 50-60.000 euro. L’affare, però, è saltato. Quando il detenuto si è visto scoperto, ha provato a giustificarsi dicendo che non sapeva nulla di tutta quella droga e che stava solo aspettando che da casa potessero fargli avere delle verdure. Ovviamente gli agenti sono risaliti anche al complice che l’uomo aveva all’esterno. 

L’INDAGINE

Al momento si sa che nei suoi confronti è scattata la denuncia. Ma quest’ultimo, secondo indiscrezioni trapelate, sarebbe stato soltanto una pedina che faceva parte invece di una banda organizzata che riusciva, eludendo i controlli, a far arrivare ai detenuti telefonini e sostanza stupefacente. Un giro di droga che come già accennato, stava dando buoni frutti a Daniele Fabrizi, proprio perché in prigione. Il detenuto che sta già scontando diversi anni di carcere per furti e rapina adesso dovrà rispondere anche di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente all’interno della casa circondariale. Lo assisterà l’avvocato Claudia Mancini.

L’uomo aveva molta possibilità di movimento perché faceva parte di quei detenuti che lavorano all’interno dell’istituto di pena. Un’occasione che lui aveva sfruttato per allargare il giro dei suoi affari. 

I CONTROLLI

Il buon esito di questa operazione ha molto soddisfatto la dirigenza, in quanto nonostante le croniche carenze di personale è sempre impegnata con determinazione nella lotta contro ogni forma di illegalità e nella tutela della sicurezza. Non è la prima volta che ci sono sequestri di droga o smartphone, ma questa quantità di stupefacente è una novità assoluta. Proprio perché in passato si erano verificati altri episodi di spaccio o tentativo di introdurre droga, l’attenzione è costante da parte del personale. Da sottolineare che la carenza di organico soprattutto nel Lazio è sempre stata sotto i riflettori.

A Frosinone operano soltanto 60 unità . Poche rispetto alla popolazione carceraria. Questo il motivo per il quale i sindacati si stanno battendo affinchè vengano potenziati i posti di lavoro ed aumentati gli ausili tecnologici per migliorare il servizio. 

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