A teatro nel fine settimana accompagnati da Piermaria Cecchini e Massimo Verdastro

Piermaria Cecchini
di Carlo Maria Ponzi
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Venerdì 28 Luglio 2023, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 13:50

Il festival “Ombre” regala (sabato 29, ore 21,15 - piazza San Lorenzo) lo spettacolo teatrale “Over”, scritto, diretto e interpretato da un enfant du pays viterbese come l’attore-regista-autore Piermaria Cecchini.

Over non è soltanto uno spettacolo. Over è un modo di essere, un modo di vivere. Gli over siamo noi: tutte le volte che non abbiamo mai smesso di sognare, di credere in un futuro possibile; tutte le volte che non ci siamo mai arresi, ma abbiamo coltivato la speranza. Gli over: gli eroi silenziosi del quotidiano, personaggi comuni sulla scena della vita, ma così straordinariamente diversi. Gli over non hanno un’età, ma tutte le età. Cecchini li presenta raccontandoci le loro vite in modo semplice, facendoci ridere, sorridere, pensare.

Una carrellata di personaggi scanzonati, ironici, a volte surreali, messaggeri di un esistenzialismo di giornata. Over non ti cambierà la vita, ma forse il tuo modo di vederla e a fine spettacolo, anche solo per un momento, ti sentirai over anche tu. Con la partecipazione del Maestro Paolo Beretta, Manuela Galvagno, Federica Ravello, Serena Galasso.

Una segnalazione per lo spettacolo di oggi nell’area Antiche terme di Ferento (ore 19,30): sulla scena Massimo Verdastro con “L’angeli ribbelli”, un testo tratto dai “sonetti biblici” di Giuseppe Gioachino Belli alla poesia di Trilussa con la partecipazione di Giovanni Canale alle percussioni. Verdastro dà corpo e voce alle parole taglienti, dissacratorie e umanissime di due tra i più grandi poeti e scrittori italiani: Giuseppe Gioachino Belli e Carlo Alberto Salustri in arte Trilussa, che in tempi storici diversi hanno entrambi elevato la lingua dialettale romana, o meglio il “parlar romanesco” verso vette poetiche mai più raggiunte.

Due poeti a confronto quindi, il realismo icastico di Belli dove la lingua sembra bruciare e trasformarsi poi in un magma verbale carico di pathos e l’acutissima satira sociale e politica di Trilussa, che oggi attraverso le sue opere poetiche e in prosa sembra parlarci in maniera diretta.

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