Il montascale non è arrivato, Luca resta condannato in casa. Ultimatum dell'Ater alla ditta

Il montascale non è arrivato, Luca resta condannato in casa. Ultimatum dell'Ater alla ditta
di Simone Lupino
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Sabato 29 Luglio 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 30 Luglio, 18:49

Luca rischia di vivere un’altra estate da condannato in casa, al secondo piano della palazzina Ater privo di montascale. L’impianto che finalmente doveva essere installato entro il 30 luglio non è ancora arrivato. E non arriverà neanche tra oggi e domani, nell'ultimo giorno utile per la consegna del macchinario. Tutto rinviato. Se ne riparla tra due mesi. Ma a questo punto a Montalto di Castro, Luca e i suoi genitori, Margherita e Giulio, hanno quasi perso la speranza. Per l’uomo, 47 anni, disabile, si prospettano ancora gravi disagi.

Il problema, affermano dall’Ater di Viterbo, è che la ditta presso la quale lo scorso maggio era stato effettuato l’ordine, non ha più rispettato i tempi pattuiti per la consegna. Di qualche giorno fa tramite pec la comunicazione ufficiale del rinvio. Si parla ora della settimana tra il 25 e il 29 settembre. Una eternità per Luca, che intanto deve recarsi tre volte a settimana in ospedale per le proprie terapie e che negli altri giorni resta sempre chiuso in casa. La risposta da parte dell’Ater alla mail della ditta è una lettera di diffida, già inoltrata.
“Il contratto – scrive l’azienda di viale Garbini - prevedeva quale termine di consegna la data del 30 luglio 2023”. Fattura emessa il 21 giugno ed “immediatamente saldata in data 27 giugno”. L’impianto, ricorda l'Ater, “è destinato alla fruizione di un soggetto affetto da grave disabilità (che lo obbliga a quotidiane cure presso i centri specializzati) e del relativo nucleo famigliare che vive in condizioni di estrema fragilità”.

L’Ater richiama quindi la ditta “al puntuale rispetto dei vostri obblighi contrattuali” e le intima di “eseguire la consegna e l’installazione” dell’impianto “nel termine pattuito e in ogni caso, entro e non oltre 15 giorni” dal ricevimento della lettera.

In caso contrario, “verranno assunte le opportune iniziative a tutela dei diritti e degli interessi della scrivente azienda e, ancora prima, del citato nucleo famigliare beneficiario dell’impianto”.

L'azienda della case popolari ha trasmesso la lettera per conoscenza al prefetto di Viterbo Antonio Cananà, al sindaco di Montalto di Castro, Emanuela Socciarelli, al Sicet (sindacato inquilini casa e territorio) che assiste la famiglia di Luca, e alla Cisl, sindacato impegnato nella difesa dei diritti dei disabili. La battaglia di Luca per avere il montascale va avanti da due anni ormai. La situazione sembrava essersi sbloccata dopo che la Regione a febbraio aveva sbloccato dei fondi ad hoc per l’abbattimento delle barriere architettoniche nelle case popolari e la pubblicazione nei giorni scorsi di una graduatoria da parte dell’Ater per far partire i lavori in tutta la provincia. Ora invece l’ennesima doccia fredda.

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