Una luce che si accende e cancella l’ombra lunga delle polemiche: tra la rabbia di chi, dopo il via libera del governo, si sentiva una 'cavia', e chi invocava tutele finanziarie maggiori a nome di un settore stremato da 5 anni di battaglia e 2500 morti lasciati sul campo. Numero al quale anche la provincia ha dato il suo contributo.
«Ora è un problema che passa in secondo piano, dovremo tornarci ma adesso ripartire – continua Straffi – ci sono decine di clienti che, da settimane, aspettano di passare in libreria per ritirare le loro copie». Ritiro che si traduce in dialogo, consiglio e confronto. Un modo di essere e di lavorare che cambierà nei prossimi mesi. La Regione Lazio infatti, ha inviato un vademecum con 10 regole da seguire. Mascherine, guanti monouso, igienizzante gel all’ingresso e sanificazione due volte al giorno. E ancora accessi scaglionati: per locali fino a quaranta metri quadrati una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori; per locali di dimensioni superiori, l’accesso sarà regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, se possibile, i percorsi di entrata e di uscita e disponendo una segnaletica a terra per garantire il distanziamento interpersonale.
«L’orario subirà delle modifiche – continua Straffi – apriremo più tardi e chiuderemo prima. Continueranno le consegne a domicilio e le spedizioni ma sarà bello vedere le strade della nostra città tornare lentamente a popolarsi: sarà come uscire dal letargo invernale». Al rischio di trasformarsi in una candela sotto il vento di tramontana Straffi non pensa. E una speranza viene da un dato di Confcommercio: il fatturato medio della prima giornata di apertura nelle 13 Regioni in cui è stato possibile, ha dato buoni risultati, attestandosi sui livelli di venduto simili a metà aprile 2019.
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