Danni al Bullicame, detti e contraddetti: sei anni di inutili annunci del Comune

Danni al Bullicame, detti e contraddetti: sei anni di inutili annunci del Comune
di Massimo Chiaravalli
3 Minuti di Lettura
Lunedì 8 Giugno 2020, 10:09 - Ultimo aggiornamento: 16:37

Detti e contraddetti. Sulla chiusura del pozzo San Valentino ci sono state ordinanze di Regione e Comune, oltre a sentenze del Tar, da quando – il 25 novembre 2014 – la Gestervit ha effettuato lavori non autorizzati facendo mancare l’acqua al Bullicame. Con l’insediamento della nuova amministrazione si era partiti in quarta con la volontà di risolvere il problema. Ma a una dichiarazione ne è sempre seguita una contraria. Basta ripercorrerle.

L’8 settembre 2018 ecco il sindaco Giovanni Arena sul pozzo San Valentino: «Presto i lavori partiranno anche lì». Passano oltre quattro mesi: il 29 gennaio 2019 si viene a sapere che il Comune ha inviato una lettera alla Gestervit intimando di chiudere il pozzo entro 10 giorni. Arena: «La Regione ci ha scritto e noi abbiamo fatto lo stesso con la società. E’ un ordine che dobbiamo far eseguire». Ma il giorno successivo Regione e Comune si incontrano per fare il punto della situazione e il sindaco precisa: «Effettueremo noi i lavori di ripristino del pozzo, procederemo in danno contro la Gestervit».

Entra in campo anche il prefetto Giovanni Bruno. O meglio ci torna, perché sul tema aveva scritto da subito al Comune e il 14 febbraio 2019 – giorno di San Valentino, come il nome del pozzo – torna a farlo bacchettando l’amministrazione: «In più occasioni abbiamo avuto modo di trattare la problematica relativa alla callara del Bullicame e alla gara per la sub concessione del pozzo Sant’Albino. Tuttavia, ad oggi, benché siano trascorsi circa sette mesi, non ho avuto alcun riscontro in merito».

Il 9 maggio 2019 finalmente viene pubblicato il bando per il Sant’Albino, cui partecipa solo la Gestervit. Si passa al 22 luglio 2019, il vice sindaco Enrico Maria Contardo ha appena ricevuto la delega al termalismo: «Governatori della Gestervit è venuto da me e mi ha assicurato che sistemeranno tutto entro agosto. Altrimenti interverremo in danno».

Ma prima la situazione peggiora. E’ il 3 luglio 2019, Contardo: «La polizia locale è stata chiamata dal dirigente per prendere visione della mancata ottemperanza di quanto richiesto dalle varie cause che hanno dato ragione al Comune e alla Regione relativamente al pozzo San Valentino. Poi ha presentato un esposto in Procura per danno ambientale». Tutti si aspettano dunque un’accelerazione. E invece il 26 agosto 2019 ecco di nuovo Contardo: «Si aspetta di poter attingere al nuovo pozzo in modo che la società possa rifornire albergo e stabilimento termale, quindi provvederanno alla chiusura del San Valentino».

Sull’albo pretorio del Comune l’ultimo passaggio del bando sul Sant’Albino risale al 17 febbraio 2020, giorno in cui è fissata la riunione della commissione per la subconcessione del pozzo sant’Albino. Poi, nessun’altra comunicazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA