San Pellegrino, i residenti scrivono al sindaco: «Topi, degrado e promesse non mantenute»

San Pellegrino, i residenti scrivono al sindaco: «Topi, degrado e promesse non mantenute»
di Luca Telli
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Domenica 7 Giugno 2020, 09:44 - Ultimo aggiornamento: 20:07
Centro storico nel degrado, il comitato residenti del quartiere San Pellegrino chiede un incontro con sindaco e giunta. «È l’ennesimo tentativo di aprire una tavolo – spiegano – ci proviamo da mesi ma per noi, per un motivo o per un altro, la porta è stata sempre chiusa». I problemi, quelli evidenziati nell’ultimo anno: igiene urbana, assenza di controlli nelle ore notturne e nessuna tutela per i beni architettonici.

«Per capire quello che succede qui bisognerebbe passarci un giorno – racconta Maria Elena Pierini presidente del comitato –. Sembra di essere in una terra di mezzo. Le promesse dall’amministrazione sono rimaste tali. Il rilancio del centro storico tanto sbandierato si è ridotto a una sequenza di parole prive di sostanza».

Il tasto più dolente, quello legato alla pulizia: «Neppure l’ombra di una sanificazione. Le vie principali sono state lambite, i vicoli neppure guardati – continua Pierini –. Avevamo chiesto un intervento di derattizzazione perché il problema dei topi si sta facendo serio, nessuno si è preso la briga neppure di risponderci. Stessa storia per i piccioni e il guano che si accumula. Morale della favola: ogni residente si occupa della pulizia. Gli stessi residenti che parecchi vorrebbero vedere lontano dal centro per consentire alla malamovida di prosperare».
Racconta di insulti la presidente Pierini da parte di gruppi che nelle ore notturna popolano le strade del quartiere medievale.

«E dei controlli di cui c’era stata data garanzia neppure l’ombra – continua -. Non siamo noi che vogliamo spegnere la città. A farlo saranno questi comportamenti: spiegataci come si possa pensare di trasformare una Viterbo così in un prodotto turistico. Questa è la strada per distruggere tutto». Nel mirino anche la retromarcia sulla ztl e il passo indietro sugli orari di chiusura dei locali come previsti dal piano commercio «un altro cambio di direzione avvenuto senza che nessuno ci informasse o chiedesse un’opinione».

Insieme al comitato San Pellegrino, anche quello di via Cardinal La Fontaine che attraverso il suo presidente Giovanni Cento torna a chiedere la rimozione delle macerie del palazzo crollato in via del Gonfalone. «Sono passati due anni e l’unico cambiamento è stato il pattume che aumenta intorno al cantiere – spiega -. Il Comune ha firmato un’ordinanza che non è mai stata fatta rispettare. Meritiamo una risposta e, una volta per tutte, anche fatti».
 
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