Uccisione del cane nuvola, assolto per insufficienza di prove l’unico imputato

Nuvola il pastore maremmano
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Venerdì 8 Gennaio 2021, 09:54

Uccisione del cane nuvola, assolto per insufficienza di prove l’unico imputato.
Si chiude con un’assoluzione, dopo 7 anni di denunce e udienza, il processo a carico di un militare quarantenne accusato di aver ucciso il pastore maremmano dei vicini di casa. 
Il giudice Giacomo Autizi ieri pomeriggio ha emesso la sentenza di primo grado, scagionando l’imputato da tutte le accuse. La Procura, pm Paola Conti, aveva chiesto un anno e mezzo di reclusione con sospensione della pena.
Il 26 maggio 2013 fu ucciso Nuvola, pastore maremmano di una coppia di Fabrica di Roma. Secondo il consulente dell’accusa, professor Martino Farneti, docente di balistica forense dell’Università della Tuscia sarebbe stato ucciso con un dardo sparato da una balestra. Dardo che lo avrebbe passato da parte a parte ad altissima velocità, lacerando tessuti e organi. Fino a farlo spirare. «Non c’è alcun dubbio - spiegò il consulente in aula - che il cane sia stato ucciso con la balestra. Per la precisione con un dardo coi puntali per la caccia agli animali. La freccia lo ha trapassato a velocità elevatissima». All’uomo nella fase delle indagini sono stati sequestrati cinque dardi e una balestra.
Ma la perizia del professor Farneti durante il dibattimento è stata messa in dubbio dal perito nominato dal Tribunale. 
«In base agli esami effettuati - disse il perito Emilio Galeazzi durante la deposizione - e agli studi sugli oggetti in sequestro posso dire che è stato sicuramente un fatto efferato. Non è possibile specificare quale dei due fori, trovati sul pastore maremmano, sia quello di entrata e quale di uscita. Escludo che per praticarli sia stata usata una balestra come quella sequestrata all’imputato».
Nel processo si sono costituiti parti civili, assistite dagli avvocati Anna Paradiso, Giacomo Barelli e Dominga Martines: il proprietario, l’Enpa e l’associazione animalista, Incrociamo le zampe onlus.

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