Da 60 giorni in strada con un cartello: "La rotonda va rifatta, così è un tappo"

Da 60 giorni in strada con un cartello: "La rotonda va rifatta, così è un tappo"
di Simone Lupino
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Giovedì 7 Settembre 2023, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 18:39

"Sto finendo il turno adesso, esco dalla rotonda e la richiamo tra due minuti". Per Giovanni Faberdue, noto ormai come "l'uomo con il cartello" per le sue azioni di protesta, ieri è stato il 60esimo giorno di presidio davanti al cimitero di San Lazzaro "per chiedere al Comune provvedimenti urgenti" contro gli ingorghi che si formano nei pressi del maxi snodo viario a nord della città, all'incrocio tra Cassia, via Villanova e strada San Lazzaro, ridisegnato alcuni anni fa con l'inserimento della rotatoria. Finite le ferie, la città si ripopola e tornano i disagi. "Oggi si sono visti i primi incolonnamenti di macchine fino alla caserma dei vigili del fuoco. Di media durante la mia presenza passano circa 1.500 automezzi, una tendenza in aumento. A breve riaprono le scuole, sarà il caos".

Pioggia, sole o vento. Dal lunedì al venerdì, per un'ora al giorno. Faperdue lo trovate sempre lì con un cartello: "Caro Comune, questa rotonda è da rifare". "E' una protesta civile, come stabilito dall'articolo 21 della Costituzione - spiega -, Continuerò finché non adotteranno un provvedimento". Lui, che è storico locale, paragona i disagi che subiscono gli automobilisti viterbesi alle "penitenze medievali". "Tutti i giorni per penitenza i viterbesi devono stare 20 minuti in fila se vogliono uscire e andare a fare le compere nei centri commerciali".

In due mesi Faperdue ha ricevuto solidarietà e assensi "L'80 per cento di chi passa, alza il pollice. Ogni tanto arriva qualcuno a portarmi una tazza di caffè o una bottiglietta di acqua". Ma nonostante ciò, la protesta è rimasta solitaria: "I viterbesi si lamentano tutti, ma nessuno si è unito a me.

E' evidente una soglia di sopportazione altissima. Chissà, forse un retaggio mentale nato sotto l'antico dominio dello stato pontificio. Come si diceva: sopporta tutto su questa terra per guadagnarti un giorno il paradiso".

Per il momento nessun segnale dall'amministrazione comunale: "Solo una settimana dopo l'inizio del presidio venne a farmi visita il consigliere Eros Marinetti. Mi disse che stavano già lavorando a una soluzione". In progetto ci sarebbe una seconda rotatoria all'altezza dell'uscita della superstrada. "Ma penso io che ci vorranno minimo due anni. Nel frattempo bisogna trovare soluzioni transitorie che consentano al traffico di defluire". Quali? "La prima è consentire a chi viene dalla Cassia Nord di poter girare a sinistra verso il Poggino, dove oggi la svolta è impedita da un barriera. Ciò alleggerirebbe di un 50% il peso del traffico. Il secondo provvedimento consiste invece nell'eliminare le gigantesche aiuole intorno alla rotatoria che creano solo l'effetto imbuto".

Quella di Faperdue non è la prima protesta civica. Anni addietro si incatenò al cancello del Bullicame in segno di protesta perché le pozze erano rimaste senza acqua. Di recente, invece, è stato protagonista di un lungo presidio per la riapertura a due corsie di Strada Acquabianca, di competenza provinciale. "Il 2 ottobre saranno passati quattro gli anni dal crollo. La riapertura definitiva avverrà tra qualche giorno. Quel presidio è durato 100 giorni. Sono iniziative che almeno finora sembrano aver funzionato".

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