Il Comune ricorda Cerami "usando parole da lui stesso scritte, perché altre non sarebbero mai adatte. Parole scritte riferendosi al Premio che contribuì a realizzare, presentando le serate e regalando la sua arte da quel palco sospeso sul parco delle Forre dove fioriscono le rose bianche che di notte diventano fosforescenti, quelle che lui amava mettere sull’occhiello della giacca, passeggiando con i suoi amici, mentre aspettava l’inizio della serata".
«E infine, dopo gli applausi al vincitore, camminando tra le torce accese, tutti per la cena all’aperto. Mandato giù l’ultimo bicchiere, ha già inizio la nostalgia. Tutti ad aspettare il prossimo Fescennino».
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