Rissa in campo tra Castel S. Elia e Trevignano U19: pioggia di squalifiche e squadra ritirata dal torneo

Rissa in campo tra Castel S. Elia e Trevignano U19: pioggia di squalifiche e squadra ritirata dal torneo
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Venerdì 21 Aprile 2023, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 15:58

Violenza sui campi di calcio: ancora una legnata dal giudice sportivo della Figc di Viterbo al Castel Sant'Elia U19. Decretato lo 0-3 a tavolino con sei giocatori squalificati per due giornate, per i fatti della gara in casa contro il Trevignano sospesa per rissa sabato scorso.

La società gialloblù ha anticipato i tempi e usato il pugno duro: dopo aver censurato il comportamento della squadra, prima delle decisioni della giustizia sportiva ha deciso di ritirarla dal campionato. Pagherà un'ammenda di 1000 euro, come prevede il regolamento. Inoltre in classifica saranno annullati tutti i punti incassati dalla squadra castellese.
Il sindaco Vincenzo Girolami, molto preoccupato della situazione, quanto prima convocherà una riunione con giocatori, dirigenti e familiari dei ragazzi di tutto il settore giovanile. Obiettivo: frenare l'escalation di violenza che danneggia anche l'immagine del paese. Questo è il secondo episodio violento in un mese che ha coinvolto le giovanili della società.

Sulla gara sospesa la decisioni del giudice sportivo Simone Rotellini ha esaminato il referto del direttore di gara. «Rilevato - ha scritto l'arbitro - che al 41' del secondo tempo iniziava una rissa tra i componenti delle due squadre in campo, durante la quale venivano espulsi quattro giocatori del Castel Sant'Elia e uno del Trevignano, per aver partecipato alla colluttazione colpendosi con calci e pugni.

Rilevato altresì che, dopo la notifica dei provvedimenti le due squadre, anziché riprendere il gioco davano il via a una seconda rissa, alla quale partecipavano sia i giocatori già espulsi e altri della squadra di casa e due ospiti».

L'arbitro non notificava provvedimenti a causa della confusione, «ma considerato che il numero di calciatori espulsi (sei) per il Castel S. Elia non permetteva la prosecuzione dell'incontro, lo sospendeva definitivamente mentre i dirigenti delle società si adoperavano per sedare gli animi».

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