C’era da aspettarselo. E infatti, puntuale come le polemiche che sono andate avanti sul tema per oltre tre anni, è arrivata l’ennesima proroga. Cioè la proroga della proroga dell’appalto ponte sui rifiuti. Che di suo era già una protesi del bando pluriennale: doveva durare solo un anno, se va bene alla fine saranno due. E a Viterbo ambiente entreranno altri 6 milioni di euro, più parecchi spicci.
Arrivati a questo punto, concedere ulteriori sei mesi alla società che sta coprendo il servizio era inevitabile. Salvando il soldato Ryan, alias il dirigente Eugenio Monaco, perché le linee guida sono state approvate dal consiglio comunale appena il 17 luglio e la procedura è lunghissima. Intanto si sta aspettando l’Anac, che a fine gennaio aveva detto sì alla richiesta di palazzo dei Priori di sottoscrizione del protocollo di vigilanza collaborativa. Il dirigente ha inviato all’Autorità una prima tranche della documentazione richiesta un paio di settimane fa, il 25 febbraio. Ora si attendono gli esiti dell’istruttoria, per poi procedere alla pubblicazione degli atti di gara, che prevedono un affidamento di 4 anni più 2 per un corrispettivo di circa 14 milioni di euro.
Tornando all’ultima proroga: costerà 6 milioni e 44.633,43 euro.
Oltre a questo, sono stati impegnati ulteriori 50.700 euro per affidare l’incarico di direttore esecutivo del contratto di proroga a due ingegneri, entrambi della provincia di Frosinone: uno di Alatri, l’altra di Ceprano. Consentiranno «un’effettiva gestione e coordinamento del servizio, provvedendo all’espletamento di attività di controllo e vigilanza nella fase di esecuzione, fornendo dati, informazioni ed elementi utili ai fini dell’applicazione di eventuali penali, della risoluzione contrattuale».
La seconda proroga coprirà i sei mesi che vanno dal 2 marzo al prossimo 2 settembre. Se va bene, quindi, dell’affidamento dell'appalto pluriennale se ne riparlerà come da prassi consolidata viterbese: dopo Santa Rosa.