Nuovo codice appalti, il presidente Anac Busia: «Sotto i 150 mila euro si sceglierà l'impresa più vicina, magari quella del cugino»

Ai microfoni di Radio Uno, Busia ha spiegato luci e ombre del nuovo Codice degli appalti

Nuovo Codice degli Appalti, il presidente Anac Busia: «Sotto i 150 mila euro si sceglierà l'impresa più vicina, magari quella del cugino»
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Giovedì 30 Marzo 2023, 14:12 - Ultimo aggiornamento: 18:43

«Gravi, inqualificabili e disinformate dichiarazioni del presidente Busia sul Codice Salvini: se parla così di migliaia di sindaci e pensa che siano tutti corrotti, non può stare più in quel ruolo. Busia ha dei compiti di controllo, invece certifica di essere prevenuto, non neutrale e quindi non credibile». Così Stefano Locatelli, responsabile Enti Locali della Lega, dopo le parole del presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione Giuseppe Busia.

I deputati della Lega in commissione Ambiente - Gianpiero Zinzi, Alessandro Benvenuto, Gianangelo Bof, Elisa Montemagni e Graziano Pizzimenti - dichiarano: «La Lega ha piena fiducia negli amministratori locali, a differenza del presidente di Anac che li considera evidentemente corrotti e corruttibili. Busia prima di sparare a zero sui sindaci e sul Codice Salvini dovrebbe ragionare su quale sia il futuro che vuole per l'Italia. Noi vogliamo efficienza e sburocratizzazione per un Paese veloce, non ci sono dubbi».


Cosa ha detto Busia

Ieri Busia, intervenendo su Radio Uno, ha affermato che la principale «luce» del nuovo Codice degli appalti è la digitalizzazione, «che obbliga a trasparenza e partecipazione», ma la principale «ombra» è che «invece sotto i 150.000 euro si dà mano libera, si dice non consultate il mercato, scegliete l'impresa che volete, il che vuol dire che si prenderà l'impresa più vicina, quella che conosco, non quella che si comporta meglio».

«Sotto i 150.000 euro va benissimo il cugino o anche chi mi ha votato e questo è un problema, soprattutto nei piccoli centri», ha spiegato ai microfoni di Radio Uno.

«Bene l'impulso alla digitalizzazione degli appalti del nuovo Codice.

Attenzione, però, a spostare l'attenzione solo sul "fare in fretta", che non può mai perdere di vista il "fare bene". - dichiara Busia in una nota diffusa dopo il suo intervento su Radio Uno - Semplificazione e rapidità sono valori importanti, ma non possono andare a discapito di principi altrettanto importanti come trasparenza, controllabilità e libera concorrenza, che nel nuovo Codice non hanno trovato tutta l'attenzione necessaria, specie in una fase del Paese in cui stanno affluendo ingenti risorse europee».


I sindaci? Sono degli eroi

«Amministratori corrotti? No,nel modo più assoluto. I sindaci, soprattutto neiI piccoli comuni, oggi sono degli eroi. Svolgono una funzione essenziale, importantissima, pagati pochissimo e si assumono grandi responsabilita». È quanto ha dichiarato oggi il presidente di Anac Giuseppe Busia, intervenendo alla trasmissione 'L'Aria che tirà, su La Sette. 'Verso i sindaci Anac nutre solo ammirazione, come pure verso i funzionari pubblici. Sono persone nella stragrande maggioranza che servono l'istituzione e lavorano per fare bene. La fiducia che Anac dà ai sindaci è piena. Non solo. Anac si affianca alle amministrazioni che stipulano con noi un protocollo d'intesa, e le aiutiamo controllando gli atti prima e durante la gara, per ridurre il contenziosò. Busia è intervenuto anche sulla criminalità negli appalti. «Purtroppo ci sono settori in cui la criminalità è presente. Dovendo spendere grandi risorse in tempi stretti, i rischi sono alti - ha detto il presidente di Anac -. Controllabilità e trasparenza si possono conciliare con la rapidità del fare, attraverso il digitale. Non si perde tempo. La gara in sè non è il grosso del tempo che si spende. Se non si fa neanche un avviso le imprese migliori sono penalizzate. E se si scelgono imprese incapaci, sono queste a provocare ritardì».

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