La Chiesa preoccupata per gli anziani ammalati, serve portare avanti il piano nazionale avviato dal Governo a marzo

La Chiesa preoccupata per gli anziani ammalati, serve portare avanti il piano nazionale avviato dal Governo a marzo
di Franca Giansoldati
3 Minuti di Lettura
Domenica 30 Luglio 2023, 11:08

A pochi giorni dal forte richiamo di Papa Francesco alla politica affinché non si dimentichi degli anziani («lasciando che il mercato li releghi a scarti improduttivi»), la lettera di un sacerdote pubblicata sul quotidiano dei Vescovi, sollecita nuovamente il governo Meloni a proseguire sulla strada delle riforme, avviata a marzo, con la delega ad avviare sul territorio un piano «autentico e capillare per la presenza sanitaria a domicilio». Padre Carlo Veronesi, autore della missiva all'Avvenire, tornava ad evocare il bisogno di controlli più efficaci nelle rsa ma soprattutto l'attuazione di un progetto nazionale sulla terza età, peraltro già abbozzato dal governo Draghi. 

Aumenta la popolazione dei superanziani, ma i geriatri sono sempre di meno

Da tempo la Chiesa è in fibrillazione e manifesta grande preoccupazione davanti all'evoluzione rapida del quadro demografico nazionale, caratterizzato dal progressivo aumento degli over settanta. «Bisogna ripensare effettivamente ai bisogni della gente e studiare quale sia il trend della popolazione italiana, partendo dal 1978, anno in cui è nato il moderno sistema di welfare.

Da allora a oggi i cambiamenti sono stati immensi, basti pensare che ci sono già 14 milioni di persone over 65, pari al 24 per cento della popolazione. Un milione di anziani vive da solo. Questo ci dice che ilbisogni sanitari da affrontare si concentrano già su malattie croniche come diabete, Alzheimer, demenza senile eccetera, ai quali si sommano anche stili di vita sbagliati che portano alla obesità, alla depressione». A parlare è Giuseppe Milanese, presidente della Osa Operatori Sanitari Associati, la più grande cooperativa nel settore socio-sanitario in Italia.

Ondate di calore, 280 anziani a rischio contattati dalla Asl: evitato così l'assalto al pronto soccorso

Il modello utilizzato con efficacia in altri paesi europei, ugualmente caratterizzati dalla crescita della popolazione anziana, si basa sulla assistenza domiciliare sanitaria in grado di dare solidità sociale e stabilità economica, visto che «questo tipo di organizzazione dimostra di gravare meno sulle casse dello Stato». Con questo tipo di impostazione i pazienti anziani affetti da varie patologie croniche vengono curati direttamente a casa evitando di ricorrere inutilmente al pronto soccorso o all'ospedale con ricoveri impropri aumentando i costi eccessivi del bilancio nazionale. 

L’importanza dell’assistenza domiciliare
 

Durante la pandemia del Covid-19 Papa Francesco ha sferzato di continuo il mondo della politica per evidenziare come le nostre società non siano ancora abbastanza organizzate per fare posto agli anziani, con giusto rispetto per la loro dignità e la loro fragilità. «Dove non c’è cura per gli anziani, non c’è futuro per i giovani» ha scritto su un tweet nella Giornata Mondiale contro gli abusi sugli anziani. A suo parere la ricchezza che portano i “nonni” nel mondo, contro una mentalità che vorrebbe considerarli solo un peso ed emarginarli dalla società è preziosa. «Sono come alberi che continuano a portare frutto: pur sotto il peso degli anni, possono dare il loro contributo originale per una società ricca di valori e per l’affermazione della cultura della vita».

© RIPRODUZIONE RISERVATA