Terni. Prampolini, allarme dei residenti: «Vengono qui a bucarsi con i figli in braccio»

Terni. Prampolini, allarme dei residenti: «Vengono qui a bucarsi con i figli in braccio»
di Corso Viola di Campalto
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Giovedì 13 Luglio 2023, 09:30

Il blitz è scattato poco dopo le otto del mattino, i carabinieri, con l'aiuto di unità cinofile, hanno fatto irruzione nel complesso dell'ex bocciofila Prampolini, collocata a pochi passi dalla Basilica di San Valentino. Tra rifiuti di ogni tipo dormivano su materassi luridi e coperte di fortuna due giovani pusher nordafricani, sono stati prelevati e portati via mentre i loro telefonini squillavano in continuazione (probabilmente a chiamarli clienti abituali). Tutti con precedenti, naturalmente senza fissa dimora. Veri e propri fantasmi dello spaccio, come ce ne sono decine in tutta la città.

Un capannone diventato da anni patria degli sbandati, pusher e tossicodipendenti, croce del quartiere. Anna abita in una delle villette bifamiliari che si affacciano sull'entrata del complesso e ci indica quello che rimane di un falò acceso poche ore prima che poteva far divampare un incendio
molto più vasto: «Qui ormai è terra di nessuno -dice sconsolata la signora che vive lì da quando è bambina- la rete di recinzione è un colabrodo, ma si entra anche dal cancello principale che è forzato, un via vai continuo di tossicodipendenti e di sbandati, purtroppo da qualche tempo vedo arrivare anche una giovane coppia con tanto di passeggino con un bimbo che avrà poco più di due anni, entrano si drogano e se ne vanno; ma vediamo passare giovani, meno giovani, donne di ogni età, italiani e stranieri». Anna non è ottimista sul futuro: «Non è certo la prima volta che arrestano gli spacciatori all'interno del parco, tanto dopo poche ore tornano senza problemi ed il via vai continua, ogni tanto penso che se muore qualcuno lì dentro per overdose non se ne accorge nessuno».
Il vecchio capannone offre lo stesso spettacolo che si constata alla vista dei tre campi da bocce, posto per bivacchi e consumo di droga. L'ex bocciofila si trova a pochi metri di distanza dalla vecchia falegnameria, altro luogo abbandonato da tempo. Una storia travagliata per il complesso che fino a qualche tempo fa era centro di aggregazione del quartiere. Dopo la chiusura l'area era stata concessa alla Regione per la realizzazione del campus universitario, l'ente ha dapprima confermato l'interesse per poi comunicare, nel 2017, la rinuncia col Comune che è tornato nella piena proprietà dell'immobile. Passano gli anni con lo stato di dissesto che non ha permesso alcuna evoluzione, da un punto di vista urbanistico, tuttavia l'ufficio patrimonio di palazzo Spada ha ricevuto l'indirizzo di procedere con la rimozione dell'immobile proponendo una variante urbanistica con una nuova destinazione, ovvero area destinata a verde pubblico. Passano i mesi, ma rimane tutto come è, villaggio di sbandati e tossicodipendenti.

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