Una «delega congiunta» ricevuta insieme agli avvocati Giovanni Rondini e Nadia Trappolini, legali dei genitori e del fratello di Alessandro Polizzi, il ventiquattrenne ucciso da un colpo di pistola sparato nella notte fra 25 e 26 marzo nell'appartamento di via Ricci a Perugia da un killer incappucciato: quel killer, per l'accusa e secondo i rilievi tecnici effettuati dalla scientifica sul sangue ritrovato nella casa e sulla pistola dell'omicidio, è Riccardo Menenti. Mandato, sempre secondo l'accusa, dal figlio Valerio (ex fidanzato di Julia) a uccidere il rivale.
E oggi è arrivata la disposizione del giudice: 1,5 milioni di euro (inizialmente le parti offese attraverso i propri legali ne avevano chiesti 6) sequestrati fra conti correnti, case e terreni (si parla del casolare di Todi dove a poche ore dall'omicidio i poliziotti andarono a cercare indizi che il killer potesse essere Menenti padre, ma anche di particelle a Rieti e Roma) e autovetture della famiglia Menenti.
Intanto, c'è attesa per il colloquio che domani (giovedì) in carcere vedrà Valerio Menenti di fronte al pm Antonella Duchini, che coordina nelle indagini la squadra mobile diretta da Marco Chiacchiera. Quale sarà la strategia difensiva del tatuatore?
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