Terni, violenta protesta di un detenuto laziale di fronte alla figlia di 4 anni: dopo la denuncia sarà trasferito

Terni, violenta protesta di un detenuto laziale di fronte alla figlia di 4 anni: dopo la denuncia sarà trasferito
di Nicoletta Gigli
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Domenica 10 Settembre 2023, 08:46

TERNI - La follia va in scena nella saletta dove i detenuti incontrano i familiari.

Lui, trentenne laziale che è rinchiuso nella media sicurezza del carcere di Sabbione per furto e ricettazione, non vuole saperne di salutare la compagna e la figlia di 4 anni.

L’agente della penitenziaria lo invita a chiudere il colloquio con i suoi perché il tempo a disposizione è finito. A quel punto lui  inizia a rompere sedie e tavolini all’interno della sala  e cerca di spaccare le telecamere interne. A dargli manforte la compagna, che tenta di barricarsi all’interno della sala colloqui.

Alla scena assiste la bimba. Piange, gli agenti cercano di rassicurarla dicendole che i suoi genitori stanno giocando ma lei si dispera e continua a ripetere che quel gioco non le piace.

«A fatica e con grande professionalità i colleghi sono riusciti a riportare alla calma i due individui, facendo presente che il colloquio, oltre che con la convivente, si svolgeva anche con la figlia di 4 anni, visibilmente sconvolta dal comportamento dei genitori» tuona il segretario nazionale umbro del Sappe, Fabrizio Bonino.

Dopo l’episodio che è andato in scena venerdì all’ora di pranzo le indagini interne sull’accaduto.

Per il detenuto laziale è scattata la denuncia penale per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Scontato il procedimento disciplinare avviato immediatamente dai vertici del penitenziario ternano nei suoi confronti.

Nelle prossime ore il trentenne, arrivato a Sabbione un anno e mezzo fa dal Lazio, sarà trasferito.

In passato, dopo essere stato trovato in possesso di telefoni cellulari in cella, era stato spostato in diversi penitenziari.

Dopo l’arrivo a Terni il percorso di reinserimento, che sembrava aver dato buoni frutti.

Fino a venerdì, quando si è reso protagonista di un episodio di violenza di fronte allo sguardo terrorizzato della figlia in tenera età.

«Sono stati momenti di grande tensione, gestiti al meglio dal direttore e dal personale in servizio di polizia penitenziaria - sottolinea Donato Capece, segretario generale del Sappe. La scellerata e folle protesta del detenuto è sintomatica del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia restano costanti». Capece mette sotto accusa la gestione delle carceri da parte dell’attuale capo del dap:  «Non incontra i sindacati quando invece dovrebbe intervenire con urgenza sulla gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza».

A Sabbione, dopo un periodo nero, da inizio agosto si era registrato un abbassamento degli eventi critici.

Un dato che, con la ripresa della scuola e dei corsi di formazione, si conta di mantenere grazie al supporto delle attività trattamentali.

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