Scuola, scatta la verifica su ventilatori e depuratori

Scuola, scatta la verifica su ventilatori e depuratori
di Remo Gasperini
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Giovedì 8 Settembre 2022, 08:03

PERUGIA I presidi hanno accolto in massa la possibilità prevista nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di chiedere ad Asl e Arpa per il monitoraggio della qualità dell’aria nelle classi. E sul tavolo dei direttori dei servizi di prevenzione delle due Asl umbre sono piovute centinaia di istanze. Evento prevedibile visto che in Umbria gli edifici scolastici sono più di 800, le classi oltre 5.700 e i dirigenti scolastici non hanno alcuna intenzione di accollarsi tra le altre responsabilità anche quella dell’aria che respirano i loro alunni senza mascherina. LE ISTANZE

«Molti presidi ci hanno scritto e noi a tutti abbiamo subito risposto spiegando quali sono i nostri programmi» dice il dottor Giorgio Miscetti Direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl 1. «Trattandosi di un controllo della qualità dell’aria non in linea generale ma in chiave Covid – spiega Miscetti - per quanto ci riguarda vanno sottoposte al controllo soprattutto le aule dove ci sono impianti di ricambio dell’aria oppure, ma credo che non ci siano, impianti di depurazione. Anche se la trasmissione del Covid è sempre quella tradizionale da una persona all’altra, una piccola parte, soprattutto in ambito collettivo, può essere aspirata dagli impianti e riciclata all’interno e questo è il motivo per cui vanno controllati. Per ora abbiamo chiesto i dati tecnici di questa strumentazione, notizie sul tipo di impianto, le portate, il riciclo, che tipo di manutenzione viene fatta, se c’è anche disinfezione dell’aria. Raccolte queste notizie andremo a fare una valutazione sulla carta per andare a controllare sul campo laddove ci siano particolari problemi. Dove ci sono impianti complessi o dove ci sono aule particolarmente povere anche di ricambio di aria naturale, semmai, fatta una valutazione prima sulla carta, andremo a fare direttamente sul campo alcuni campionamenti degli indicatori per il ricambio dell’aria: sostanzialmente è la Co2non tanto come sostanza velenosa ma come indicatore indiretto di un buon ricambio d’aria.

Ripeto, alle scuole abbiamo detto mandateci queste notizie tecniche dopo di che le valutiamo insieme perché ogni scuola ha un suo servizio tecnico interno che in primis deve vedere se c’è o non c’è un problema. Dove abbiamo dei problemi andremo a fare delle misure tecniche. Quindi c’è tutto un lavoro preliminare che se ben fatto risolve da sé. Questa è la parte nostra, non so Arpa come ha deciso di intervenire ma garantiamo ampia collaborazione. Intanto abbiamo mandato ad Arpa per conoscenza la comunicazione fatta alle scuole che ci hanno interpellato. Arpa potrebbe fare cose diverse magari su parametri diversi». Miscetti fa un’altra osservazione molto tranquillizzante per i dirigenti visto che gli impianti istallati nelle aule sono tutti regolarmente autorizzati: «Va ricordato che al momento attuale tutte le scuole autorizzate, a meno di contrordini, possono lavorare senza alcun problema». E per le aule, che sono la maggioranza, prive di strumentazione per la ventilazione cosa farete? «Dove ci sono aule già autorizzate con ricambio di aria naturale si dà per scontato che tutto sia in regola perché noi non abbiamo i problemi dello smog nei centri storici delle grandi città. Le avvertenza sono già note: tenere aperte le finestre quindici minuti ogni ora o due per il ricambio secondo quanto previsto dalle linee guida».

NUOVO PROTOCOLLO

Dal controllo dell’aria alle regole generali. «Il nuovo protocollo - dice Miscetti – è molto più leggero nella speranza che non scappi fuori una nuova variante che ci manda in fondo alla strada. Noi comunque abbiamo mantenuto in piedi la struttura organizzativa che cura i rapporti con le scuole: ovviamente con meno personale e meno risorse la comunicazione è rimasta quella. Insomma, siamo ancora presenti».

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