Villa Santa Lucia, caso cartiera Reno de Medici: verso la ripresa produttiva

Villa Santa Lucia, caso cartiera Reno de Medici: verso la ripresa produttiva
di Alberto Simone
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Lunedì 10 Ottobre 2022, 07:21

A cinquanta giorni esatti dalla chiusura della cartiera Reno de Medici di Villa Santa Lucia, sembrano avvicinarsi i tempi per la riapertura dello stabilimento. Dopo l'incontro di martedì scorso in Prefettura, l'azienda ha presentato un cronoprogramma dettagliato con tutti gli investimenti che intende realizzare per evitare ulteriori stop. Gli interventi che si intendono realizzare verranno illustrati domani in un incontro che la dirigenza aziendale terrà con i sindacati e, più precisamente, le Rsu di stabilimento. Secondo le indiscrezioni, ma che troveranno una possibile conferma solo nella riunione di domani, l'azienda si sarebbe già attivata in modo da riaprire i cancelli già la settimana prossima, quindi prima del previsto ma entro il mese in corso, così come chiedevano i sindacati dal momento che la fabbrica è chiusa dal 22 agosto con pesanti ripercussioni sulle buste paga degli oltre 300 operai impiegati tra diretti e indiretti (quelli dell'indotto legato allo stabilimento di Villa Santa Lucia).
IL VERTICE
Secondo quanto trapela da fonti vicine all'azienda, dopo la riunione in Prefettura di martedì nella quale la dirigenza della fabbrica del Cassinate ha palesato il proprio impegno per garantire l'efficienza dell'impianto, la ripartenza delle attività in sicurezza e il progressivo miglioramento delle sue prestazioni ambientali, è stato definito anche quello che è il cronoprogramma con quelli che sono gli interventi previsti e sono previsti interventi anche per quel che riguarda la mensa: questo lascia intendere che la riapertura davvero potrebbe essere imminente.
GLI INVESTIMENTI
Il cronoprogramma prevedrebbe diversi investimenti da qui al prossimo anno ma alcuni. Tra questi, l'installazione di microfiltri all'uscita del sedimentatore primario, l'inserimento di aeratori in vasca di omogeneizzazione e di un modulo di impianto anaerobico. Inoltre, sarebbe stato avviato uno studio per la riduzione della temperatura del refluo e, se necessario, potrebbe essere valutata una diminuzione dei volumi di scarico. L'obiettivo dell'azienda, fanno sapere le stesse fonti, è garantire i massimi standard ambientali per una ripartenza in totale sicurezza. Ricordiamo che il sito industriale è fermo a causa del depuratore sequestrato nell'ambito dell'inchiesta Acque Nere portata avanti dal nucleo investigativo dei carabinieri Forestali di Frosinone e coordinate dal magistrato Emanuele De Franco della Procura di Cassino.
Alberto Simone
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