Per Breda allla Ternana c'è una sfida nella sfida

Tentare la salvezza ma anche sfatare il tabù dei ritorni anonimi, ecco chi ha fallito e chi ha vinto al suo ritorno prima del tecnico veneto.

Per Breda allla Ternana c'è una sfida nella sfida
di Paolo Grassi
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Venerdì 17 Novembre 2023, 08:00

C'è un'altra scommessa, un'altra sfida, che a Terni e nella Ternana Roberto Breda si può giocare. Quella persa da molti prima di lui, ma anche vinta da alcuni altri. E in squadra, ha Cesar Falletti, uno che può dirgli come si fa, visto che lui ci è riuscito. La sfida nuova che attende Breda sulla panchina delle Fere, oltre a quella principale di salvare la squadra, è quella di abbattere il complesso dei ritorni. Il calcio è pieno dei proverbiali "cavalli di ritorno" che non si confermano. Anche a Terni, spesso, è successo questo. Tanti sono tornati e se ne sono pentiti. Ma tanti altri, proprio in una successiva avventura rossoverde, hanno lasciato il segno. Falletti è proprio uno di questi. Al suo ritorno, ha vinto subito un campionato, quello dei record in serie C, diventando poi pure capitano. Ma altri due esempi di ritorni felici sono stati quello di Corrado Viciani vincente in due distinte parentesi ternane e Ciccio Grabbi che dopo il fiasco del 1998-99 tornò due anni dopo e piazzò quei 21 gol che lo hanno iscritto tra i rossoverdi più amati e acclamati di sempre. Sostanzialmente buono, fu anche il ritorno di Vittorio Cozzella, a Terni prima da giocatore e anni dopo da direttore sportivo. Nella seconda esperienza, quella dirigenziale, assaporò la gioia di una promozione. Così come sostanzialmente positivi sono stati i ritorni recenti di tre calciatori, Antonio Palumbo, Modibo Diakité e Federico Furlan, pure loro vincenti con la "Ternana tutta record" di Cristiano Lucarelli.

Già, Lucarelli. Il tecnico livornese, invece, è finito nella schiera dei ritorni sfortunati. Vincente nel suo primo ciclo, è poi tornato due volte, prima nel febbraio scorso dopo la breve parentesi di Aurelio Andreazzoli e poi in estate richiamato dopo un secondo esonero. Ma sul campo, decisamente, è andata male. E' storia recente, questa. Pure ad Andreazzoli, non è andata bene. Il suo ritorno sancito in estate è sfociato poi nella rinuncia per le questioni societarie. Sfortunati furono anche i ritorni di altri allenatori. Mimmo Toscano vinse alla sua prima esperienza, ma quando tornò nel 2015 partì male e si dimise dopo poche partite. Luigi Delneri vinse due campionati di fila, ma quando venne richiamato al posto di Antonello Cuccureddu si ritrovò esonerato dopo due mesi e senza aver mai vinto una partita. Poca fortuna nei ritorni anche per Claudio Tobia, eroe in panchina dello spareggio di Cesena del 1989 ma poi senza più sussulti nei suoi successivi tre ritorni.

La voglia di giocarsi la possibilità "2.0" non ha saputo essere soddisfatta nemmeno da Fabio Gallo (in rossoverde da calciatore in un'annata disgraziata e poi tornato da allenatore senza riuscire a centrare la desiderata promozione) e da Fabio Brini (richiamato in panchina l'anno succesivo al suo congedo ma si ritrovò esonerato quattro mesi e mezzo dopo). Tra i ritorni da calciatore, tra i flop clamorosi degli ultimi decenni ci sono sicuramente quello di Sandro Tovalieri e quello di Mirko Taccola.

Il primo sperava di riscattare la precedente sfortunata parentesi quando era stato preso dalla Ternana di Rinaldo Gelfusa ma quasi subito rispedito via per la mancata registrazione del contratto in Lega. Adesso, tocca a Breda.

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