Narni: si allentano le misure di sicurezza per la Rivincita della Corsa all'Anello. Parla il parroco don Sergio

Benedizione dei Cavalieri del Terziere Mezule
di Marcello Guerrieri
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Lunedì 4 Giugno 2018, 20:02
NARNI Si allentano alcune delle norme di sicurezza che hanno “stretto” la corsa all’Anello di Narni nell’edizione di maggio scorso, rendendola, in qualche occasione, anche invivibile. Per la Rivincita di giugno, ecco che dovrebbe assistersi a modifiche sostanziali come il mancato spostamento delle transenne di Via Garibaldi, un vero e proprio onere per i ristoratori e che si sono dimostrate inutili e che hanno impedito a tanti visitatori di rimanere seduti a godersi la città in santa pace. Via libera anche ad una minore presenza degli steward, costosissima appendice della sicurezza, tutta a carico dell’Ente corsa all’Anello: d’altra parte l’affinamento delle esperienze di chi si interessa ai piani di sicurezza, l’adeguamento di quello che è accaduto in altre piazze come Gubbio, sedi di feste folcloristiche importantissime, senza i laccioli narnesi, hanno consigliato di modificare in positivo i piani, dopo la verifica in campo. Si dovrebbe invece mantenere il sistema gratuito di navetta per impedire che le auto vengano ad intrupparsi nel parcheggio del Suffragio che fa presto a riempirsi, rendendo il traffico ingestibile. Parla anche don Sergio Rossini, che è il parroco del Centro storico e quindi anche delle tre chiese dove i cavalieri vengono “benedetti” prima della corsa stessa, in tre manifestazioni serali di grande suggestione. E parla rompendo anche lo schematismo di una sicurezza rigida, per niente flessibile che non tiene conto né delle strutture ecclesiastiche e nemmeno dell’aspetto religioso. “Non si può avere un contingentamento dei fedeli alle manifestazioni che hanno sì un aspetto folcloristico e turistico ma anche religioso e profondamente di devozione verso il Santo Patrono”. È accaduto infatti che solo un centinaio di persone, contate una ad una alle benedizioni di maggio erano state ammesse nelle chiese dei tre terzieri, di san Francesco, Santa Maria In Pensole e Santa Margherita, una prescrizione che don Sergio ha ritenuto inapplicabile: “O si entra liberamente oppure non ha senso alcuna benedizione”. Dovrà essere aperta anche la chiesa del Duomo quando i cavalieri porgeranno la rosa a San Giovenale in segno di deferenza e rispetto per la protezione della gara del sabato sera in notturna.
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