TERNI Corsa contro il tempo per inaugurare il nuovo palazzetto dello sport. L'impianto da 5500 posti deve assolutamente essere pronto per i mondiali di scherma paralimpica che si terranno da 2 al 6 ottobre e che coinvolgeranno almeno cinquecento atleti provenienti dai cinque continenti ed altrettanti accompagnatori. I lavori stanno andando avanti velocemente, ma non tanto per non mettere a rischio il finanziamento della Fondazione Carit al Comune di due milioni di euro, che servono come il pane per terminare l'opera e, soprattutto,lo svolgimento del maxi evento. Il 26 gennaio scorso è stato integrato l'accordo tra Fondazione Carit e Comune di Terni, relativo al contributo concesso al Comune stesso per finanziare le opere impiantistiche e le attrezzature del nuovo PalaTerni, a sua volta oggetto della convenzione sottoscritta tra Salc (oggi Palaterni). Sul piatto infatti c'è la realizzazione dell'intervento in Project Financing, il contributo economico complessivo a carico dell'amministrazione comunale è pari a tre milioni e mezzo composto da un milione e mezzo di euro mediante il contratto di finanziamento concesso dalla Cassa Depositi e Prestiti e da due milioni tramite il contributo privato concesso da palazzo Montani. Contributo che sarà erogato solo dopo rendicontazione dei lavori svolti, ma preved che il completamento e la consegna del palazzetto avvenga entro il 30 giugno 2023. Scaduto questo termine dovrà essere sottoscritto un nuovo accordo tra il neo sindaco Stefano Bandecchi ed il presidente della fondazione Luigi Carlini per evitare che il Comune perda i due milioni di euro e la possibilità di onorare gli impegni finanziari presi con il costruttore Simon Pietro Salini.
Accordo in scadenza che vede altri paletti: il palasport dovrà mantenere la denominazione PalaTerni e sulla facciata dovranno essere apposti i loghi del Comune e della Fondazione Carit, ma non solo: il Comune dovrà concertare con la fondazione Carit qualsiasi attività comunicativa circa il progetto relativo al palasport. Ma ci sono altri paletti, già accettati dal gruppo Salini, e sono quelli della destinazione del Palasport anche a scopi con valenza sociale per la promozione dello sport e della cultura tra i giovani, gli anziani, i diversamente abili, le categorie fragili in generale; la riserva di convenzioni per il suo uso utilizzo a costi agevolati per le associazioni sportive dilettantistiche, le associazioni culturali, le scuole, gli enti del Terzo Settore in genere; la riserva in favore della Fondazione Carit di almeno cinque giornate all'anno
Oltre al contributo dei due milioni della Fondazione c'è anche un altro nodo, quello della gestione del palazzetto.
Perplesso sui tempi anche il vicesindaco Riccardo Corridore: «Per me non sarà pronto per i mondiali di scherma paralimpica di ottobre - ha detto - i tecnici mi dicono altro ma se la consegna deve avvenire, come da indicazioni federali, entro il 18 settembre, il mio timore è che servirà quantomeno lavorare in due turni, sia di giorni sia di notte per centrare l’obiettivo e forse non basterà. Ho fatto le mie verifiche, il costruttore, non c’entra. Scontiamo le inerzie della precedente amministrazione comunale, con la Fondazione Carit pronti per fare una nuova integrazione dell'accordo che scade il 30 giugno».
Dopo il Verdi, per la neo Giunta un nuovo nodo da sciogliere velocemente.