Nuovo palazzetto dello sport, a rischio i due milioni di euro della Fondazione Carit: il Comune cerca una soluzione in extremis

Nuovo palazzetto dello sport, a rischio i due milioni di euro della Fondazione Carit: il Comune cerca una soluzione in extremis
di Corso Viola di Campalto
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Venerdì 17 Novembre 2023, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 17:36

IL CASO

A tentare di districare la matassa ci sta pensando il vice sindaco Riccardo Corridore. L'obiettivo è quello di non fare perdere al Comune i due milioni di euro promessi dalla Fondazione Carit per la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport dopo che il costruttore starebbe cambiando alcune carte in tavola. Il 26 gennaio scorso infatti è stato integrato l'accordo tra la Fondazione Carit e palazzo Spada, relativo al contributo concesso al Comune stesso per finanziare le opere impiantistiche e le attrezzature dell'impianto, a sua volta oggetto della convenzione sottoscritta tra Palaterni srl e Comune. Sul piatto c'è la realizzazione dell'intervento in project financing:, il contributo economico complessivo a carico dell'amministrazione comunale è pari a tre milioni e mezzo composto da un milione e mezzo di euro mediante il contratto di finanziamento concesso dalla Cassa depositi e prestiti e da due milioni tramite il contributo privato concesso da palazzo Montani. Contributo che rischia di essere negato perché il costruttore non riconoscerebbe alcuni punti dell'accordo tra la Fondazione e Comune, firmato dall'ex sindaco Leonardo Latini. Soprattutto non verrebbe rispettato il punto che prevede in favore della Fondazione Carit la fruizione gratuita del palazzetto di almeno cinque giornate all'anno per eventi a valenza sociale e di promozione culturale per tutta la durata della convenzione. Giornate che sarebbero diventate a pagamento per un costo di 10 mila euro l'una. Cosa che non è andata giù al presidente Luigi Carlini che può così negare il maxi contributo stesso per il non rispetto degli accordi presi col Comune, magari decurtando dalla cifra tutte le giornate messe a pagamento fino al termine della convenzione trentennale, arrivando a versare a palazzo Spada solo 500 mila euro. Per questo Riccardo Corridore sta cercando di rimettere a posto i cocci, trovando una soluzione condivisa con il costruttore e, per ora, gestore del palazzetto. Nell'accordo siglato a gennaio sono stati precisati anche altri passaggi: la destinazione del palazzetto anche a scopi con valenza sociale per la promozione dello sport e della cultura tra i giovani, gli anziani, i diversamente abili, le categorie fragili in generale; la riserva di convenzioni per l'utilizzo a costi agevolati per le associazioni sportive dilettantistiche, le associazioni culturali, le scuole, gli enti del Terzo Settore in genere; il mantenimento della denominazione "PalaTerni" e l'affissione in facciata dei loghi del Comune e della Fondazione Carit. «Altro problema lasciato dall’amministrazione uscente - afferma Corridore  - Latini sottoscrisse una convenzione con la Fondazione Carit e una con Salini ed il problema è che le due sono strettamente collegate in virtù del contributo di due milioni di euro fornito dalla Fondazione Carit del presidente Luigi Carlini, purtroppo i contenuti della prima non coincidono con quelli della seconda e ci troviamo a dover districare una matassa dove sia la Fondazione che Salini hanno ragione. Certo è che 
Comune di Terni rischia la revoca del contributo di 2 milioni di euro da parte della Fondazione a causa della mala gestio dell’amministrazione uscente che, in questo caso, risponderebbe per danno erariale, speriamo che prevalga il buon senso».
Il nodo da sciogliere è quello delle giornate gratuite da sciogliere, in caso contrario il Comune rischia di dover trovare i due milioni di euro da un'altra fonte.
 
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