Coronavirus, parrucchieri e barbieri pronti alla fase 2: «Aperti anche il lunedì»

Coronavirus, parrucchieri e barbieri pronti alla fase 2: «Aperti anche il lunedì»
di Lorenzo Pulcioni e Vanna Ugolini
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Venerdì 17 Aprile 2020, 13:10 - Ultimo aggiornamento: 15:50

Un cliente alla volta, pettini e spazzole sanificati, asciugamani monouso, guanti e mascherina. Anche barbieri e parrucchieri si preparano alla Fase 2 tra dubbi e paure. Per loro le indiscrezioni indicano nel 25 maggio la data di riapertura con la certezza di ingressi contingentati e obbligo di mascherina. Sono tra le categorie più a rischio di crisi. Il lockdown ha fermato l'attività e l'allestimento del nuovo salone in via Roma su cui David Di Pasquale ed il suo socio stavano lavorando: «Vorrà dire che avremo il primo locale anti Covid», prova a scherzare, ma il futuro è incerto rischiamo di dimezzare gli incassi, forse peggio. Su tempi e modalità per ora solo ipotesi. Si parla di mascherine, guanti, occhiali e camice usa e getta. Tutto monouso così come ciotola e pennello per il colore. Forbici e pettini da igienizzare. Ma anche di come accogliere il cliente all'ingresso, prendere la giacca e metterla in un sacchetto monouso. Come portarlo alla poltrona e distanziarlo almeno due metri dagli altri».

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Alessia Arronenzi ha due negozi e una decina di dipendenti: «Con le nuove misure dovrò sicuramente allungare il tempo del lavoro, aprire la mattina presto e chiudere la sera tardi per sostenere le spese. Il contatto con le clienti? L'ho tenuto a distanza rendendomi disponibile a dare consigli sui prodotti da utilizzare». La primavera è storicamente periodo di cerimonie e di lavoro: «La riapertura va anticipata dice Roberto Cresta, barbiere da tre generazioni - visto che nella nostra regione non ci sono molti casi di contagio. Con le dovute accortezze: sanificando il locale, indossando la mascherina e mettendo i clienti a distanza di due metri, pure loro con mascherina».

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Catiuscia Pesciaioli pensa allo storico salone di via Gaeta: «Useremo asciugamani monouso, disinfettanti per spazzole, pettini e forbici, dispenser con gel per i clienti e acquisteremo una macchina per sanificare con l'ozono. Allungheremo gli orari e staremo aperti il lunedì perché non voglio licenziare nessuno. Adotteremo tutte le misure che peraltro ancora non conosciamo. E in tanti si stanno proponendo per vendere macchinari di vario tipo a costi molto alti. Non bisogna fare scelte azzardate e investimenti che potrebbero risultare inutili». Titolari di attività preoccupati così come i dipendenti, come Andrea Pasca: «Sarà difficile sostenere un'impresa con un giro di clienti limitato».
 

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