Narni, il centro geografico d'Italia
rischia di soffocare nel totale degrado

Narni, il centro geografico d'Italia rischia di soffocare nel totale degrado
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Sabato 31 Agosto 2013, 20:08 - Ultimo aggiornamento: 21:29
NARNI - Doveva rappresentare un'attrattiva per Narni. Una chiccha per i turisti, visto anche l'ambiente e la presenza di importanti resti Romani. Ma finita in tutt'altro modo. Panchine ormai divelte, rifiuti, abbandono praticamente totale dell’area che delimita il «Centro geografico d’Italia» a Santa Lucia, che tende così ad essere dimenticato da tutti. In comune non sanno cosa fare: mancano i soldi, almeno per quest’anno.

Spetterà all’ufficio turistico riprendere un po’ il filo del discorso interrotto come l’apposizione del sito nei cartelli stradali ed autostradali e nella pubblicità.

Nel frattempo è anche crollata parte della staccionata che protegge lo splendido ponte romano della Formina, dove si appoggiava l’acquedotto che arrivava, dal tempo dell’imperatore Nerva sino agli anni Trenta del 900, sino all’Aspromonte.



Era stato Marcello Contavalli, mitico presidente della Proloco, insieme a Claudio Magnosi, uno storico, ad «inventarsi» quel sito dopo che l’Istituto Geografico Militare di Firenze aveva testimoniato che l’esatta posizione, in longitudine e latitudine, del centro della penisola corrispondeva a Narni, stabilendo che, senza considerare le isole, quello e solo quello era il centro d’Italia nonostante le proteste di altre città come Rieti, che vantavano analogo e non supportato primato.



Poi pian piano è arrivato il degrado. Quello che oggi rischia di cancellare nell’inedia e a causa sicuramente delle difficoltà economiche, un luogo comunque di eccellenza, una “chiccha” per chi parla sempre di turismo e di attrattività del territorio.
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