Terni. Cantamaggio, alta tensione: «I fondi non ci sono ancora»

Terni. Cantamaggio, alta tensione: «I fondi non ci sono ancora»
di Lucilla Piccioni
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Domenica 14 Aprile 2024, 11:05

TERNI Meno diciassette. Mancano diciassette giorni al 30 aprile, serata in cui, come accade da più di centoventi anni, per le vie del centro cittadino dovrebbero sfilare i carri allegorici. Mancano diciassette giorni al 30 aprile ed i maggiaioli stanno col fiato sospeso, non sanno dove sbattere la testa. Mancano diciassette giorni al trenta aprile ma l'Ente Cantamaggio sta ancora aspettando, nero su bianco, l'impegno finanziario che possa far dormire sonni tranquilli per il futuro della festa dei ternani. Contributo che spetta a Terni per lo sfruttamento delle acque, quello che in termine tecnico si chiama contributo per i canoni idrici.

Lo scorso martedì era stata fissata una riunione in Comune con i componenti dell'Ente Cantamaggio, proprio per affrontare questi problemi, ma poi l'incontro è stato rinviato: prossima data giovedì prossimo.

L'APPELLO

E si arriva a dodici giorni dalla festa. Ma come è possibile? Il presidente dell'Ente Cantamaggio, Maurizio Castellani, non vuole nemmeno pensare che i fondi promessi non arriveranno. «Io dico che il Cantamaggio si farà perché i fondi arriveranno» afferma, ma la voce si incrina e trapela tutta la rabbia e l'ansia che non vuole manifestare apertamente. Intanto ai cantieri dei carri i maggiaoli proseguono il loro lavoro, saranno sei in gara. Per comprare tutto l'occorrente all'allestimento dei colossi di cartapesta hanno "fatto credito". «I fornitori ci conoscono, si sentono parte della causa e sono disposti ad aspettare per essere pagati», ricorda il presidente Castellani. Intanto si stanno cercando gli sponsor, i privati grazie ai quali si potranno comprare vernici e luci.
L'Ente Cantamaggio lancia anche un appello alla gente ternana invitando tutti ad acquistare i biglietti della lotteria che sono già in vendita presso bar e tabaccherie al prezzo di 2 euro ciascuno.

IL SEGNALE

«Bisogna lanciare un segnale forte per salvare la nostra festa, se Terni vuole mantenere vivo il Cantamaggio, deve partecipare con l'acquisto dei biglietti è un modo per dire che ci teniamo, un segnale anche per la Regione», dice con forza Maurizio Castellani.
Poi qualcosa gli esce di bocca tradendo il savoir-faire che lo contraddistingue. «A giugno voglio un incontro con le istituzioni per sapere come intendono andare avanti, cosa vogliono fare del Cantamaggio, non è possibile vivere queste situazioni, una festa importante per la città, che richiama turisti, non si può improvvisare, non si può organizzare in dieci giorni. Andare avanti così è impossibile»
 

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