Terni. Il Cantamaggio è salvo per la tenacia di pochi

Terni. Il Cantamaggio è salvo per la tenacia di pochi
di Lucilla Piccioni
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Mercoledì 27 Marzo 2024, 09:09

L'EVENTO

Rischio evitato, ma c'è mancato davvero poco. Il Cantamaggio quest'anno si è salvato solo per la passione di alcuni forzati della speranza. Il gruppo di Cesi lavora al carro in quattro persone, Sandra Bianconi e suo marito Roberto Farinelli, personaggi storici del Cantamaggio, aiutati solo da altre due persone; i maggiaoli del gruppo San Giovanni stanno ultimando il carro per la determinazione di Romina Longo che stava per gettare la spugna quando ha chiamato a raccolta tutti coloro che la conoscono e che non hanno potuto dire di no al suo invito appassionato. «Ho chiesto di partecipare al nostro carro a tutti coloro che conosco, ho fatto proseliti anche tra le mamme che incontro quando porto mio figlio al calcio. Ho tentato tutte le strade», racconta Romina Longo con la carica d'energia che non l'abbandona mai. E tra le tante idee che le sono balenate per la mente anche quella di coinvolgere tre residenze protette per anziani di Terni: gli ha commissionato i fiori ed ora i vecchietti sono tutti al lavoro per creare una bella primavera di carta e stoffa. Quelli de Lu Riacciu tengono duro, ma tra le fila nessun giovane.
«E' difficile intercettarli, non si capisce più quali sono le cose che potrebbero interessarli, di certo partecipare alla costruzione dei carri non li attira», racconta Renzo Lunetta del gruppo Lu Riacciu. Ed a anche per loro Cantamaggio sarà con un carro romanticissimo in cui si parla di luna e amore. Fuori dalle mura della città in cui il Cantamaggio è nato centoventotto anni fa si respira un'altra aria. Ad Arrone si lavora al carro nei locali forniti dal comune, «non costiamo nulla all'Ente Cantamaggio per quanto riguarda l'affitto del cantiere del carro», ricorda Daniele Aiani presidente del gruppo dei Giovani maggiaoli arronesi. E già perché il canone d'affitto che si deve pagare per locali in cui allestire i carri è una nota dolente. Da diversi anni il proprietario dei capannoni occupati a Sabbione dai maggiaoli che lavorano ai carri, si lamenta perché l'affitto non è adeguato ai tempi.

Del resto l'Ente Cantamaggio, con fondi e finanziamenti sempre più ridotti, non può permettersi di pagare un affitto più alto. Ed anche qui la domanda nasce spontanea per quanto tempo si potrà continuare ad allestire i carri in quei capannoni? Ma ad Arrone non si paga nulla, offre il comune. Ed anche per quello che riguarda la partecipazione delle persone al cantiere del carro non va poi così male. «Da due tre anni a questa parte c'è stata una sorta di risveglio d'interesse per il Cantamaggio. E il numero delle persone che lavorano supera la decina», racconta Daniele Aiani. Si lavora sodo ed il cantiere sarà aperto anche il sabato prima di Pasqua. Per attirare le persone il direttivo del gruppo ha organizzato una merenda pasqualina in cui non mancherà la frittata con gli asparagi donati da qualche volontario magnanimo. Ma c'è anche la buona notizia che è rappresentata dal carro de i quartieri Polymer Sabbione- Pallotta, uno dei gruppi che insieme ai maggiaoli arronesi ha collezionato il maggior numero di vittorie. Qui sono stati chiamati a raccolta gli eredi dei maggiaoli doc ed i giovani non mancano.
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