Ast, pioggia di certificati ferma l'area a caldo
e l'Ordine dei medici interviene

Ast, pioggia di certificati ferma l'area a caldo e l'Ordine dei medici interviene
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Giovedì 19 Marzo 2020, 06:27 - Ultimo aggiornamento: 06:29

TERNI Una pioggia di certificati medici ha fermato l'area a caldo delle acciaierie. Un fatto che ha dimostrato la tensione che si vive in fabbrica e che la sanificazione e le altre iniziative prese per mettere in sicurezza la fabbrica non hanno del tutto convinto gli operai. L'attività di Ast è ricominciata a singhiozzo dopo lo sciopero di due giorni proclamato dalle rsu, le 48 ore di sospensione della produzione concordate con l'azienda e la giornata di formazione dei lavoratori sul covid-19. Ma poi c'è stato l'imprevisto dei certificati medici inviati da molti dipendenti, secondo l'azienda sarebbero dai 250 ai 300. La direzione ha comunicato che non sarebbe stata in grado di armare le squadre nel reparto Acc, dunque nell'area a caldo dello stabilimento. Così questa è rimasto fermo per tutti e tre i turni di ieri e l'altro ieri. Ma - in base a quanto riferito da fonti sindacali - anche altri reparti dell'area a freddo sono restati fermi o hanno lavorato a ritmo ridotto. Il sopralluogo nella fabbrica da parte di rsu, azienda e Usl per verificare il rispetto delle misure di contenimento del contagio da coronavirus ha dato buoni risultati: la Usl ha dato ulteriori disposizioni per mettere in sicurezza il lavoro degli operai. Per le rappresentanze sindacali devono essere infatti «garantite tutte le condizioni idonee» a tutela dei lavoratori.
Nella serata di mercoledì l'amministratore delegato Massimiliano Burelli ha anche inviato una lettera a tutti i dipendenti e ai sindacati per ringraziare i lavoratori, sia quelli in fabbrica sia quelli in smart working per l'impegno che stanno mettendo nel lavoro e nel mandare una fabbrica così complessa. Oggi, giovedì 19 aprile, si potrà vedere con più chiarezza in che modo il lavoro proseguirà
La pioggia di certificati è diventata comunque una sorta di giallo nei giorni scorsi, quando l'Ordine dei medici ha inviato un comunicato in cui si fa appello a tutti i cittadini perchè non si faccia pressione per chiedere certificati medici. Non c'è nessun riferimento diretto al caso Ast ma la nota è dura e molto precisa.
Il presidente Giuseppe Dinzelli ha spiegato che «il certificato medico rappresenta un'attestazione scritta di un fatto di natura tecnica, destinato a provare la verità, la cui violazione potrebbe farci incorrere in sanzioni penali». L'Ordine sottolinea con fermezza un principio: «La certificazione di malattia presuppone lo stato di malattia e non situazioni di esposizione al rischio». A seguire vengono elencate tutte le casistiche per cui un medico può rilasciare il certificato.
Infine, la conclusione: «Comprendendo le immense difficoltà attuali ed auspicando il rapido superamento di questo momento storico, il Consiglio dell'Ordine dei Medici della provincia di Terni esorta tutti i cittadini a non richiedere al Medico di base di effettuare attestazioni di malattia difformi dalla verità».
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