Amelia, il museo entra nel futuro
e Germanico dialoga in video

La statua di Germanico
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Giovedì 12 Dicembre 2013, 17:11 - Ultimo aggiornamento: 21:40
AMELIA Svolta multimediale al museo archeologico amerino.Da sabato, la statua di Germanico si animer con un solo tocco e racconter personalmente, anche se virtualmente», la sua storia e quella dell'Amelia romana, al pubblico che andrà ad ammirarlo.

In un gioco di luci, animazioni e suoni una nuova installazione in videowall, offrirà ai visitatori del museo una spiegazione aggiuntiva, «interattiva, ma soprattutto più comprensibile» e meno canonica, rispetto al tradizionale resoconto di una guida o del depliant da leggere. «Abbiamo pensato di far conoscere più da vicino il nostro pezzo di punta - spiega Laura Dimiziani, assessore comunale alla cultura – investendo su ciò che identifica la nostra città, come la città di Germanico».

Così, grazie al contributo tecnico di Mizar, la società per la divulgazione di Paco Lanciano - uno dei collaboratori più stretti di Piero Angela a Quark, per il cui conto ha già allestito simili installazioni – è stato possibile integrare anche al Museo civico di Amelia l'applicazione dal supporto multimediale. Intorno al reperto bronzeo e sulle pareti della stanza che ospita la statua, «un'atmosfera di foto, video ed immagini che si sovrappongono e si compongono - riferisce Federico Varazi, curatore dell'esposizione - darà vita ad un'animazione grafica e musicale, tutta da vedere, che riporterà con gli occhi e la mente indietro nel tempo». A quel secolo avanti Cristo, in cui visse «il figlio adottivo di Tiberio e poi marito di Agrippina, nato nel 15 avanti Cristo e morto misteriosamente in Siria» spiega Alessandra Bravi, ricercatrice dell'università di Perugia che ha invece affinato tutti i contenuti storici e sulle fonti della ricostruzione digitale.

«Ci siamo poi soffermati pure sul pregio artistico di alcuni dettagli della statua – aggiunge la Bravi – facendo uno zoom sul valore semantico delle decorazioni sulla corazza del condottiero». Proiezioni anche sul momento del ritrovamento e delle fasi di restauro che lo hanno interessato, prima di finire in mostra. Un focus a tutto tondo e in movimento, dunque che va oltre una semplice proiezione e che fa leva sull'emotività che lo spettatore percepisce e fruisce davanti a Germanico.

Un'attrattiva per coinvolgere soprattutto le nuove generazioni sempre più tecnologiche, messa a punto con un linguaggio semplice e diretto.

Il progetto ideato e realizzato in occasione e nell'anno del cinquantesimo dal ritrovamento della statua Fuori Porta, chiude mesi e mesi di festeggiamenti e celebrazioni, tutte dedicate a Claudio Druso Nerone. A sostegno dell'iniziativa è intervenuta subito l'amministrazione comunale, che non ha perso tempo a cercare partner come la la Fondazione Carit, anche se gran parte del finanziamento - come riferisce Riccardo Passagrilli, dell'Ufficio ai Servizi Culturali del comune - è venuto dai proventi di un finanziamento regionale per i musei e dai fondi strutturali europei Fesr. Sabato pomeriggio, dalle ore sedici e trenta ci sarà l'inaugurazione di «Germanico racconta», a cui parteciperanno rappresentanze dal Ministero dei Beni Culturali come Francesco Scoppola, la dottoressa Maria Cristina De Angelis della Sovrintendenza ai beni archeologici dell'Umbria, l'ideatore Paco Lanciano, l'assessore regionale Fabrizio Bracco, oltre al sindaco Riccardo Maraga.