Amava la frutta, tanto che per allontanala dal centro cabitato di Bisegna e della sua frazione, San Sebastiano, le piante erano state sradicate. L'orsa Amarena era conosciutissima in Abruzzo, merito anche delle scorribande con i suoi cuccioli. Uno di questi, Juan Carrito, è morto lo scorso gennaio investito da un'auto a Castel Di Sangro. La prima volta che l'
orsa Amarena è stata vista nel Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, è stato nel luglio 2016. Era nell'area della Valle del Giovenco. Amarena aveva 4 anni ed era stata vista mangiare ciliegie, spesso davanti alle persone, nei centri abitati della zona. Specialmente a Bisegna e San Sebastiano, dove le sue immagini erano diventate presto virali. A luglio di quell'anno la prima cattura con l’applicazione di un radiocollare, che l'orsa ha tenuto fino a marzo.
Nel giugno 2017 l'orsa si è presentata di nuovo nei centri abitati della Valle del Giovenco e questo ha consentito al Parco di effettuare una nuova cattura per l’applicazione del radiocollare. «Nei primi giorni di luglio 2017 - si leggeva nel rapporto - una nuova ordinanza sindacale ha però impedito all’Ente Parco e ai Carabinieri Forestali di mettere in atto le azioni di dissuasioni nel comune di Bisegna e nella frazione di San Sebastiano.
Alla prima ordinanza ne sono seguite altre 3 che hanno revocato ogni volta la precedente, determinando una situazione di confusione nelle attività di dissuasione». Amarena però non ha mai smesso di frequentare i centri abitati, arrivando anche ad assalire gregge di animali. Nel 2020 è stata vista con i quattro cuccioli a Villalago, Bisegna e dei paesi limitrofi. La sua presenza ha attirato l'attenzione di fotografi, turisti e curiosi, anche dall'estero. Uno dei quattro cuccioli dell'orsa, Juan Carrito, è morto a gennaio investito da un'auto a Castel Di Sangro. Tantissimi gli appelli delle associazioni che hanno cercato di proteggerla fino al triste epilogo di questa notte. Il 31 agosto un uomo, subito identificato, ha sparato uccidendola.