Sono i cellulari sequestrati dalla Procura di Avezzano al centro dell’inchiesta sull’uccisione dell’orsa Amarena e ieri mattina il procuratore, Maurizio Maria Cerrato, ha tenuto un nuovo accertamento tecnico. Erano presenti il perito del Pm, Luca Russo, e gli avvocati Stefano Guanciale e Berardino Terra che difendono Andrea Leombruni, il 56enne di San Benedetto dei Marsi accusato di aver sparato un colpo di fucile al plantigrado il primo settembre scorso.
I messaggi recuperati dal perito dagli smartphone dell’indagato e della moglie sono ritenuti fondamentali dagli inquirenti ai fini della ricostruzione della tragica storia. L’obiettivo è ricostruire al meglio gli ultimi istanti dell’orsa e scoprire se ci possano essere foto, video o indicazioni utili a valutare al meglio la dinamica della tragedia, scaturita dall’incontro fra il 56enne e l’orsa che era entrata nel recinto dell’abitazione. I legali dopo il confronto davanti al Procuratore non hanno rilasciato dichiarazioni e questo fa pensare che il perito ha forse individuato fatti nuovi all’interno dei messaggi che i due si sono scambiati quella notte. Il risultato della perizia comunque si conoscerà alla fine dell’anno e finirà poi nel fascicolo d’inchiesta.
Dalla perizia potrebbero anche emergere fatti interessanti ai fini investigativi perché pare che Leombruni, proprio in quei minuti appena precedenti il suo incontro fatale con l’orsa, avrebbe messaggiato con la moglie. Sarebbero stati anche rinvenuti messaggi di solidarietà da parte di coloro che non sono d’accordo con il movimento animalistico.
Per il resto la storia è nota: la Procura di Avezzano ha notificato un avviso di garanzia a Leombruni.