Fiorentina-Lazio, Sarri pressa: «Ora teniamo duro». Al Franchi tradizione positiva

Stasera il posticipo contro la Fiorentina. Il tecnico in emergenza: «Conta la testa»

Fiorentina-Lazio, Sarri pressa: «Ora teniamo duro». Al Franchi tradizione positiva
di Alberto Abbate
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Lunedì 26 Febbraio 2024, 07:15 - Ultimo aggiornamento: 14:50

ROMA Un viaggio a senso solo, destinazione ritorno in Champions. Lasciate perdere il treno di ieri pomeriggio per Firenze, l'unico mezzo per tornare in volo è dentro la Lazio: «Non molliamo un centimetro. Teniamo duro. La testa conta più del fisico», ha ripetuto anche ieri Sarri, prima della partenza da Formello. Perché sa bene che i suoi ragazzi ora sono contati, spremuti, acciaccati, affaticati, ma devono stringere i denti per riprendersi il futuro contro tutti e tutto. Possono farcela con il cuore, il cervello e lo spirito, lo hanno dimostrato nel recupero di Torino, riportandosi a -5 dal quarto posto. Guai a gettare tutto al vento proprio adesso, nel momento decisivo, prima che il calendario (dopo Milan e Bayern) possa tornare in qualche modo amico. La Lazio è chiamata a un nuovo sforzo all'interno di un tour de force impressionante tra campionato e Champions. Forza e coraggio, serve un altro scontro diretto, un'altra trasferta per dare seguito alla risalita di questo 2024 e cancellare gli incidenti di percorso. Nelle ultime cinque gare fuori casa, i biancocelesti ne hanno vinte quattro e persa una sola (contro l'Atalanta a Bergamo). Ora la media è schizzata verso l'alto: circa 2,4 punti a partita, una crescita evidentissima rispetto al passato. Prima di questo filotto, in esterna erano arrivate appena due vittorie, un pareggio e ben cinque ko (0,875 punti ogni incontro). Adesso tra le mura amiche la Lazio ha una media di 1,75 punti a partita e di 1,46 fuori lontano dall'Olimpico. Stasera può esserci un ulteriore scatto, il Franchi è uno stadio amuleto: nelle ultime 10 gare, sette vittorie biancocelesti, un pari e due ko.

LE PANCHINE

Anche in panchina questo incrocio resta affacciato sul futuro, con un occhio al passato.

Vincenzo Italiano sarebbe potuto essere la guida biancoceleste nel 2021 se Sarri non avesse accettato la corte di Lotito. Chissà se la candidatura del tecnico di Karlsruhe tornerebbe di moda a fine campionato (insieme a Tudor e gli ex Scaloni e Conceicao), se Mau decidesse d'interrompere con un anno d'anticipo il suo rapporto con la Lazio. Avvicinarsi a casa (a Figline) e chiudere lì la carriera è un desiderio da cui Sarri è molto stuzzicato. Il Comandante non getta ombre e incertezze, soprattutto per tenere compatto lo spogliatoio verso l'obiettivo Champions, ma se Commisso a fine stagione gli facesse uno squillo, stavolta troverebbe un portone aperto. Fiorentina-Lazio è comunque già proiettata a giugno, è la sfida fra due allenatori devoti al 4-3-3, ma sinora ha sempre trionfato il più esperto: cinque confronti, quattro successi per Mau e un pareggio all'Olimpico. Al Franchi sono arrivati uno 0-3 e uno 0-4 negli ultimi due incroci, grazie al contropiede che Sarri ha quasi sempre utilizzato contro Italiano. La tattica che ha deciso di riproporre con efficacia in ogni gara, ormai dalla disfatta di Bergamo: baricentro più basso, possesso lasciato agli avversari (i viola sono quarti in Serie A, ma poi commettono tanti errori dietro) e via, a far male negli spazi con un maggior cinismo.

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ESODO

Contro il Torino, quattro tiri, due gol. Immobile è rimasto a secco ed è uscito al 55': stavolta cercherà di sfruttare questo spartito, sotto lo sguardo del ct Spalletti a fomentarlo. Ieri Ciro era al top nell'ultimo allenamento, non si vedeva così motivato da tempo. Tutti credono ancora al quarto posto, tutti spingono la Lazio. Nel settore Ospiti del Franchi, nonostante il lunedì lavorativo, ci saranno niente di meno che 2500 laziali al seguito. Questa è l'occasione di staccare una Fiorentina in difficoltà (come dimostra una sola vittoria col Frosinone nelle ultime 5 gare), scavalcata a quota 40 punti con il recupero del 21esimo turno. La 26esima giornata è un altro bivio. La Lazio è prima in A per distanza media percorsa con 115.7 chilometri, la Viola diciannovesima (con 108). Guai a cambiare marcia proprio adesso o a tirare il freno a mano in viaggio.

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